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Nel pomeriggio di giovedì 17 maggio 2018 è stato presentato presso il Castello di Spadafora il libro “I Castelli della Provincia di Messina nella Fotografia di Filippo Cianciafara Tasca di Cutò”.

All’illustre fotografo è dedicata la Mostra attualmente aperta nelle sale dello stesso antico maniero spadaforese, che sarà visitabile fino a domenica 20 maggio.

Tornando alla presentazione, ha brillantemente moderato l’incontro il dott. Piero Giacobello, Vicepresidente Unpli Messina. Il vicesindaco di Spadafora Tania Venuto ha portato i saluti istituzionali. Sono quindi intervenuti l’Ing. Amedeo Mallandrino Cianciafara, che ha curato l’introduzione ed a seguire i due autori del libro, il prof. Franz Riccobono e la dott.ssa Micaela Stagno d’Alcontres.

Filippo Cianciafara Tasca di Cutò nacque nel 1892 a Messina. Sopravvisse al terribile terremoto del 1908 nel quale, però, perse tutta la sua famiglia. A seguito della catastrofe fu sopraffatto da una crisi esistenziale dalla quale riuscì ad uscire grazie alla fotografia, a cui si dedicò da lì in avanti, per il resto della sua vita. Verso i diciassette anni ampliava le frequentazioni con i cugini Lucio Piccolo, grande poeta scoperto da Montale, e Giuseppe Tomasi di Lampedusa, che nella sua biografia ammette di aver avuto la spinta a completare il suo “Gattopardo” per non essere da meno ai successi di Cianciafara. L’agiata condizione famigliare gli consentì di vivere questa passione senza risparmio di forze intellettuali e materiali. Di fatto, ottimi risultati ottenne in questo campo con svariati riconoscimenti di livello nazionale. Divenne infatti un’artista della macchina fotografica di respiro mondiale, grazie alle sue toccanti immagini dedicate ad angoli e scorci siciliani, a momenti di miseria e di ricchezza, a ritratti di bambini e delle donne della sua vita, del popolo, a illustrazioni di ispirazione bellica, industriale e turistica. Interessato all’aspetto alchemico, pioneristico, della stampa fotografica, il suo lavoro fu sempre dotato di un altissimo livello di meticolosa attenzione. Fu lungimirante, per l’epoca in cui visse, nel definire la fotografia un’arte. L’arte, diceva, “è nell’occhio del fotografo, egli guarda alla realtà con la consapevolezza di rappresentarla e non semplicemente di coglierla”.

La sua era dunque un’abilità rara, che portò l’artista ad aggiudicarsi premi prestigiosi in tutto il mondo: da Cannes, con il Gran Prix D’Honneur, alla pubblicazione delle sue opere su illustri riviste come in Nathional Geographic Magazine. Le sue mostre proseguirono dagli USA alla Nuova Zelanda, dall’Inghilterra alla Jugoslavia. Fotografo e artista oggi poco conosciuto al di fuori del ristretto circuito dei conoscitori Siciliani, Filippo Cianciafara Tasca di Cutò è stato uno dei protagonisti della fotografia italiana del terzo decennio del Novecento.