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Il sindacato autonomo CSA torna alla carica con la stabilizzazione dei 74 lavoratori ASU impegnati all’ASP 5 grazie a una convenzione con le cooperative. Ieri mattina si è tenuta l’assemblea convocata per discutere la vertenza.

La dirigente sindacale Clara Crocè del Dipartimento Regionale CSA ASU Sicilia ha spiegato i contenuti dell’articolo 15 del collegato alla legge Finanziaria Regionale, che consente l’utilizzo diretto degli ASU negli enti nei quali prestano servizio.

Il CSA ASU Sicilia ha discusso anche delle battaglie che sta affrontando per ottenere la storicizzazione delle risorse fino al 2038 e la deroga ad alcune norme restrittive che derivano dalla normativa nazionale, che prevedono la possibilità di stabilizzare tutto il personale.

“Come CSA ASU Sicilia siamo da sempre in prima linea per chiudere la vergognosa pagine del precariato -ha dichiarato Crocè. Probabilmente, la misura della proroga per il proseguimento delle attività in scadenza il prossimo 31 dicembre 2019 dovrebbe essere approvata in Finanziaria o con l’esercizio provvisorio. È necessario procedere gradualmente: per il momento abbiamo ottenuto la fuoriuscita dei lavoratori dalle cooperative, adesso dobbiamo ragionare con i vari enti sulla reale possibilità di stabilizzazione”.

Al termine dell’assemblea, la dirigente sindacale e una delegazione di lavoratori ASU hanno incontro il direttore amministrativo dell’ASP 5, cui sono stati chiesti chiarimenti in merito alla volontà dell’Azienda Sanitaria di Messina di eliminare la piaga del precariato, ottenendo la conferma dell’intenzione di procedere con l’utilizzo diretto degli operatori. Durante l’incontro è emerso anche il proposito dell’ASP 5 di aumentare l’orario di lavoro delle 28 unità già stabilizzate da 4 a 6 ore giornaliere e, nel contempo, di procedere con la stabilizzazione delle altre unità lavorative, ormai figure indispensabili.

“In ogni caso -ha puntualizzato Clara Crocè- non possiamo non esprimere preoccupazione in merito a eventuali restrizioni derivanti dalla riduzione della spesa per la sanità regionale, che potrebbe incidere pesantemente non solo sui servizi ma anche sul fronte della stabilizzazione. Entro dicembre l’azienda provvederà alla redazione del piano del fabbisogno triennale e se la Regione dovesse storicizzare il contributo fino al 2038 l’ASP 5 non avrà alcuna riserva relativamente alla stabilizzazione dei 74 lavoratori. In ogni caso, ringraziamo il direttore amministrativo per la disponibilità e l’impegno dimostrati per la risoluzione della vertenza”.