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Il sindaco della città del Longano, Roberto Materia, risponde sulla questione dello stato delle acque della costa barcellonese. “Dopo le note del 24/07, 01/08 e 02/08 nelle quali l’Amministrazione Comunali ha informato circa la balneabilità delle sue acque sulla scorta delle analisi recepite a cura dei suoi Uffici -corrispondenti a quelle effettuate dai gestori del depuratore-, continua la campagna di disinformazione da parte di alcuni (testate giornalistiche e non).

Con la presente, si allegano le suddette analisi al seguente link http://issuu.com/robertomateria/docs/scan e si informa che da oggi in avanti, chiunque metta in dubbio la balneabilità delle acque oggetto di analisi dovrà ritenersi responsabile per danno di immagine e procurato allarme, così come previsto dal Codice Civile.

Si informa altresì che a seguito delle verifiche effettuate l’unica criticità è stata riscontrata all’interno del Torrente Patrì. Dopo avere allertato la Capitaneria di Porto, si è appurato uno sversamento fognario anomalo di cui è responsabile il Comune di Castroreale a cui è stata immediatamente inviata una lettera. A quanto risulta, il problema è in fase di risoluzione”.

Tutto questo, dopo l’intervento di ieri del deputato nazionale M5s, Alessio Villarosa che in merito allo stato delle acque e alla sua depurazione sulla costa tirrenica, in primis Barcellona e Milazzo, ha dichiarato: “Risulta sconcertante la consultazione del documento ufficiale relativo al catasto degli scarichi della provincia di Messina, – dichiara in una nota Villarosa – su 213 scarichi ufficiali, 77 (il 36%) non subiscono alcun trattamento, 69 un trattamento di 1° o 2° livello e solo 67 un trattamento di 3° livello”.

Secondo il deputato pentastellato ben 9 Comuni del Messinese non dispongono di alcun presidio depurativo a servizio della pubblica fognatura, 19 Comuni sono serviti solo in parte da sistemi depurativi (ed tra questi Barcellona, Merì, Milazzo, Montalbano, Patti Rodì e Santa Lucia), 4 Comuni hanno uno scarico bruto in mare (Milazzo è uno di questi) altri 4 Comuni non dispongono di condotta sottomarina (Oliveri)  ed altri 14 Comuni con infrastrutture danneggiate, inattive o a funzionalità ridotta come Milazzo che riesce ad effettuare l’ossidazione biologica solo per metà del carico in ingresso.

“Il 27 luglio siamo andati a visitare, a sorpresa, il depuratore di Barcellona Pozzo di Gotto, – ha continuato Villarosa – ed abbiamo trovato un impianto funzionante che affronta annualmente dei costi di gestione che fanno pensare ad un reale ed effettivo trattamento depurativo”.