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Da 10 anni chiede lavoro da casa all’azienda che invece concede solo aspettativa non retribuita. Ora Experian Cerved le ha fatto una contestazione disciplinare proprio per spingerla al licenziamento citando proprio la sua lettera aperta scritta in occasione del suo compleanno lo scorso 6 luglio. La incontriamo per parlarne insieme.

Ciao Micaela come stai?

Molto male, fisicamente emotivamente e psicologicamente distrutta ma io sono Hulk!

Come sei Hulk? Spiegaci… 

Più mi schiacciano più divento grande! Cioè ad un certo punto ti senti talmente oppressa che invece di morire rinasci e ti ribelli.

Che caratterino! Ma non hai paura di perdere il lavoro?

LAVORO? Quale LAVORO? Non mi hanno mai fatta lavorare davvero! O mi sfruttavano con mille responsabilità da quadro non pagate o mi facevano passare a terra i cavi elettrici di notte fuori orario, o mi facevano caricare pacchi pesanti e montare quadri.

Ma come? Non eri invalida al 46% ed ora al 60% ?

Sì certo, assunta come invalida al 46% e dopo l’infortunio sul lavoro aggravata al 60% ma in realtà il danno è ben oltre quella percentuale. Camminare con due stampelle ti priva anche dell’uso delle mani e delle braccia oltre che farti venire forti dolori alle spalle. Ma piano piano sto migliorando, in casa riesco a girare senza appoggi, in casa potrei lavorare agevolmente.

Bene! Parli di lavoro agile?

Certo, sono lavoratrice fragile e l’azienda è  altamente informatizzata, inoltre ha già tutto il personale in smartworking quindi non può negarlo solo a me che sono invalida.

Micaela parli di mobbing?

Si, assolutamente si, ancora non è affatto preso in considerazione dalla giustizia del lavoro. Neppure con il referto medico dello sportello mobbing sindacale si riesce a farsi dare retta. Credo che in Experian sia stata sempre una pratica usata scientificamente per far dimettere il personale ma nessuno lo dice e nessuno lo viene a sapere.

E tu perché lo dici? Non hai paura?

Di cosa dovrei avere paura? Mi hanno tolto tutto, quando non hai più niente da perdere non hai paura più di nulla! Experian pensa di indebolirmi invece mi rafforza! Loro ti prendono ti cacciano ti spremono e ti mollano solo per far alzare il titolo in borsa ma non credo che la sede centrale di Nottingham sia contenta di questo comportamento, cioè non so se è un atteggiamento condiviso e ispirato dalla casa madre Experian ma non credo, perché molto rischioso. Terrorizzare tutti i dipendenti per tenerli al silenzio non funziona per sempre, prima o poi qualcuno come me diventa la voce di protesta di tutti.

Quindi tu vuoi rappresentare anche i tuoi colleghi?

Certo e non solo. Io voglio essere la voce di tutti gli invalidi assunti come tali e costretti dalle aziende a lavorare come persone sane e/o forse più di quelle. Costretti a stare senza permessi retribuiti o ferie o vessati se tornano da malattia infortunio o addirittura maternità come succede in Experian da sempre che io sappia.

E per concludere cosa ti aspetti da questa tua protesta?

Mi aspetto di essere finalmente ascoltata; dall’azienda per forza di cose, dalle istituzioni, dalle associazioni invalidi, da chiunque abbia a cuore la tutela di tutti i lavoratori. Basta silenzio e rassegnazione. In tempo di Covid gli invalidi devono lavorare da casa sempre e tutti, finché non finirà la pandemia ed anche oltre! Un invalido non migliora col tempo! Si chiama invalidita’ permanente quella che da’ la commissione invalidi!

Altro discorso questo interessante, vuoi terminare con due parole su questo argomento?

Si per forza, sono obbligata a dirlo, bisogna assolutamente rimodulare le percentuali di invalidità ed i controlli, aggravare chi e’ più grave e rivalutare chi sta meglio o purtroppo bisogna dirlo, finge. Io ho cicatrici su tutta la gamba ed il 46% e’ davvero nulla ma il 60% se non cammini e’ davvero una beffa, lo e’ anche se ogni tanto riesci a camminare e con il 60% ricordo che non spetta neppure la tessera dei mezzi pubblici gratis, insomma ti devi pagare tutto da solo.

(Emanuele Morabito)