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Questa mattina si è svolto l’incontro “Tante donne, tante storie” al Liceo “Renato Guttuso” di Milazzo. L’occasione è stata data dalla Giornata Internazionale della Donna, che cade appunto l’8 marzo.

Ad organizzare l’evento è stata la prof.ssa Sabrina Busà, affiancata dal prof. Michele Anastasi. Il titolo, lontano dalle retoriche che questa giornata spesso porta con sé, è stato scelto per valorizzare le iniziative rivolte a promuovere la piena partecipazione delle donne nelle strutture decisionali a ogni livello.

A prendere subito dopo la parola è stata la Dirigente del Liceo, la prof.ssa Delfina Guidaldi, che ha accolto con entusiasmo l’iniziativa e le relatrici. Si è rivolta a tutti gli studenti presenti con un discorso accorato, affinché ciascuno di loro possa essere libero di realizzarsi. Il suo intervento si è centrato soprattutto sul ruolo della donna, troppe volte reso subalterno a quello dell’uomo nei diversi campi di realizzazione.

Successivamente, ha preso la parola Francesca Bongiovanni, Commissario della Polizia di Stato di Milazzo. Anche il suo intervento è stato diretto ai ragazzi e alle ragazze, evitando fronzoli e tecnicismi che avrebbero impedito per certi aspetti di entrare in relazione con le nuove generazioni. Tra le varie cose dette, ha fatto riferimento all’importante iniziativa della Polizia di Stato “Questo non è amore”, lasciando a tutti i presenti brochure e opuscoli per promuovere la campagna di sensibilizzazione.

Subito dopo, la parola è stata data a Gisella Puleo, Comandante della Polizia Municipale del Comune di Milazzo. Il suo intervento è stato toccante, perché è partita dalla sua esperienza personale di autodeterminazione, per raccontare che è possibile ottenere nella vita i risultati che si desiderano impegnandosi e credendoci, provando a superare gli ostacoli. Dopo di lei, è intervenuta Andreina Mazzù, Segretaria Generale del Comune di Milazzo. Anche il suo intervento si è incentrato sul percorso personale che le ha permesso, senza raccomandazioni e con tenacia, di realizzare il suo sogno e di divenire oggi la donna che è, senza per questo rinunciare alla famiglia e ai figli.

Prima degli altri interventi, sono stati proiettati due cortometraggi creati dai ragazzi dell’Indirizzo Grafico Multimediale di via Gramsci, con il supporto delle docenti Maria Grazia Pagano, Ketty Maio e Angela Caprino.

Gli interventi successivi sono stati curati dalle Socie della Rete Nazionale Antiviolenza “Frida Kahlo” sez. di Barcellona Pozzo di Gotto. In particolare, la presidente Lucia Crisafulli ha raccontato brevemente, ma in maniera chiara e incisiva, l’operatività del Centro Antiviolenza e i supporti che offre, sottolineando la disponibilità di Frida all’ascolto a 360 gradi, a favore di tutti i ragazzi che avessero anche dei dubbi e delle domande. Subito dopo, ha preso la parola l’operatrice Giulia Carmen Fasolo, che ha invitato subito i ragazzi e le ragazze a prendere il telefonino. Di fronte all’iniziale stupore di tutti, ha invitato a comporre il numero di telefono 327 9879516, invitando tutti a salvarlo e dicendo che il Centro Antiviolenza FRIDA è reperibile h24, oltre al fatto che la sede è aperta tutti i giorni dalle 8.30 alle 20.30, inclusi i festivi. Lo stupore è aumentato quando ha mostrato alcune slides che contenevano delle fotografie: anche attraverso l’abbattimento degli stereotipi di genere, è possibile comprendere che la donna ha costruito la storia dentro la quale viviamo. Con un linguaggio semplice, a tratti ironico e colloquiale, l’operatrice è riuscita a tenere alta l’attenzione dei presenti. Subito dopo è intervenuta la mediatrice linguistica *Ionela Ivascu* che ha sottolineato come uno dei supporti offerti da Frida sia proprio la mediazione linguistica, ciò per permettere di esprimersi comunque nella propria lingua, in maniera fluida, per poter raccontare senza difficoltà la propria storia. Tra i presenti, pur non avendo curato un intervento, vi è era un’altra Socia di Frida, Veronica Gringeri.

Il messaggio con cui gli interventi si sono chiusi è stato di speranza: la donna non è solo la vittima di un maltrattamento, ma è innanzitutto una donna che ha dei diritti e delle opportunità, che non possono e non devono essere limitate per nessuna ragione, men che meno per il genere di appartenenza.

L’incontro si è concluso con un dono, una serigrafia ad ognuna delle relatrici, e un ricchissimo buffet. Entrambe le cose sono state preparate rispettivamente dagli alunni del Liceo Artistico e dagli alunni dell’Istituto Alberghiero.