Condividi:

Si è svolto nei giorni scorsi, presso il Bar Mocambo della ridente città di Taormina, il terzo coordinamento di Forza Italia Giovani per la provincia di Messina.

I giovani hanno fatto il punto della situazione sulle attuali dinamiche politiche ed amministrative nel messinese ma si sono, appunto, proiettati anche e soprattutto verso l’evento che nel 2017 riunirà a Taormina i potenti del pianeta ed hanno auspicato che tale summit internazionale riesca ad essere un impulso per lo sviluppo e la crescita del territorio. Ad aprire i lavori è stato il dottore Santi Cautela, il quale si è soffermato sulla storia e sull’evoluzione dei partiti. A seguire i saluti del giovane coordinatore provinciale Federico Raineri che ha cosi esordito così: “Dobbiamo tornare ad essere protagonisti senza perdere il contatto con la gente. Il riferimento per l’area di centrodestra siamo noi, tutti giovani amministratori, chi impegnato nell’associazionismo chi nel sindacalismo studentesco. Siamo una comunità fatta di passione e voglia di cambiamento”. Il coordinamento giovanile ha anche effettuato, nell’occasione, la formalizzazione di nuove nomine sul territorio che si aggiungono ai circoli già presenti su tutta la provincia messinese, arrivando a un totale di 20 sezioni. Continuando il Raineri ha voluto ribadire che il loro gruppo giovanile è il più importante della provincia di Messina ed è uno dei più strutturati dell’intera Sicilia. “Abbiamo voglia di crescere e rendere sempre più forte ed incisivo il nostro impegno”. Sono state queste le frasi pronunciate da Federico Raineri, giovane promessa della provincia di Messina. A concludere i lavori è stato l’ex sindaco della “Città dei vivai”, il quale si è soffermato sulla questione morale della politica e sull’urgenza delle riforme della giustizia, delle carceri, della sanità, del lavoro e della pubblica istruzione. “Una politica che fa sì che uno Stato promuova la cultura giustizionalista e non quella garantista sta ad indicare che è una politica malata”, inoltre, ha continuato col dire che il grado di civiltà di uno Stato si evince da come considera e gestisce le carceri e l’Italia per questo non può che essere definita detentrice di inciviltà. Lo stesso professore ha concluso l’incontro indicando la sanità italiana e in special modo quella siciliana l’aurora dello sfacelo dell’umanità in quanto il curarsi è diventato solo un privilegio dei ricchi a discapito dei meno abbienti.

Salvatore Bucolo