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“Il tavolo convocato oggi dal Governo Musumeci con le parti sociali e datoriali è stata una proficua occasione di incontro e confronto per immaginare insieme come uscire dalla crisi profondissima in cui ci troveremo dopo la pandemia: serve un’azione comune per arginare la disoccupazione, rilanciare leinfrastrutture, investire con decisione sul turismo e sulle imprese salvando i posti di lavoro che sono ad altissimo rischio. Musumeci ha annunciato la disponibilità del Governo a riprogrammare i fondi a disposizione dopo l’emergenza per investimenti strutturali, sarà un’occasione da non sprecare”. Lo dice il segretario della Cisal Sicilia Nicola Scaglione, che ha preso parte questo pomeriggio all’incontro voluto dal Governo regionale.

“La Sicilia sta affrontando un momento difficile e ringraziamo gli
operatori sanitari in prima linea e il Governo che si sta impegnando
per migliorare il sistema sanitario – spiega Scaglione – Passata la
Finanziaria, che ha giustamente puntato sulle risorse europee, per
uscire dal pantano e immaginare un nuovo sviluppo bisogna tamponare
l’emergenza e pensare a un progetto di lungo termine: anzitutto
dobbiamo difendere i posti di lavoro, premiare chi, come gli addetti
della grande distribuzione, non si sono mai fermati garantendo la
collettività e prorogare gli ammortizzatori sociali per turismo e
ristorazione. Poi bisogna snellire la burocrazia potenziando gli
uffici che si occupano di Fondi europei e Attività produttive ed
eliminando la piaga del precariato, sviluppare la rete viaria di primo
e secondo livello aiutando così anche le imprese, rafforzare il
sistema sanitario per prepararsi a nuovi possibili focolai, puntare
sul turismo destagionalizzandolo e consolidare il sistema degli enti
locali e quindi dei servizi pubblici locali. Inoltre bisogna puntare
su un ‘brand Sicilia’ che sia attrattore di investimenti nazionali e
internazionali, promuovendo il territorio con tariffe appetibili per
aziende e con sinergie con le società di gestione aeroportuali. Una
sfida difficile ma inevitabile, se vogliamo immaginare un futuro per
la Sicilia”.