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Nella conferenza dello scorso sabato, il sindaco Domenico Munafò ha cercato di fare il punto sui progetti in cantiere per gli interventi post-alluvionali e sulla gestione della crisi politica in atto è una possibile nuova giunta assessoriale.

Un punto che va sicuramente riaggiornato, alla luce del nuovo nubifragio abbattutosi sulla città delle Terme nella notte tra sabato e domenica, che ha causato grossi danni con detriti e fango in Contrada Rose. Il copione si ripete per anni di incuria e indifferenza nei confronti del territorio termense. Sui danni a Terme Vigliatore anche due servizi dei Tg nazionali nella serata di ieri, a fare luce su annose questioni.

Il sindaco Munafò ha fatto capire che non è mancato l’attenzione e la progettualità sulle misure da adottare: “Ci aggiriamo su 24-25 milioni sui vari progetti proposti sul tavolo del Commissario regionale. L’iter comprende adesso l’ok dall’Assessorato e poi si passa alla fase esecutiva con appalto delle opere. In 3-4 mesi si potrebbero avviare i cantieri. Il territorio è fragile e si possono verificare problemi di grossa entità. Le cause sono anche da addossare all’incuria nei confronti del territorio che si è cercato negli anni di stravolgere l’assetto.

L’ente è indebitato per circa 15 milioni di euro, quindi da solo nn c’è la facciamo anche solo per interventi di somma urgenza. Nell’immediatezza non ci sono queste somme, quindi abbiamo bisogno degli interventi della Regione. Al momento attendono anche le ditte che sono intervenute ad agosto per importi di circa 30-40 mila euro.

Abbiamo anche fatto una stima di circa 500 tonnellate di materiale alluvionale ed adesso dobbiamo pagare le ditte specializzate nello smaltimento dei detriti ed auto. In atto abbiamo circa 550 mila euro per ripulire e mettere in sicurezza le varie zone.
Capisco il rammarico e preoccupazione dei cittadini da contrada Benedettini a contrada San Giovanni Ospedale. Abbiamo anche messo delle transenne ma adesso stiamo cercando di mettere delle strutture in cemento per evitare il passaggio.
Il primo cittadino ribadiva il rischio idro-geologico a cui è sottoposto il territorio, testimonianza di quanto sarebbe accaduto nella serata di sabato, poche ore dopo la conferenza a Palazzo Municipale: “Il terreno a monte è molto fragile, le priorità sono diverse e ci stiamo lavorando. È necessario avere aiuto da fondi regionali non dal Comune, non posso tagliare risorse di altri servizi per i quali siamo già allo stremo. Interventi strutturali solo se arrivano risorse altrimenti possiamo fare solo interventi tampone”.

Infine si è discusso dell’attuale situazione politico-amministrativa, con una crisi con i vari gruppi in Consiglio, che dura da parecchi mesi. Il sindaco Munafò ha fatto il punto, chiarendo il suo pensiero: “A mio giudizio vista la situazione comunale c’è solo bisogno di un governo di salute pubblica. A questa richiesta mi è stato proposto un pacchetto di assessori da prendere o lasciare.

Non ci sono le condizioni per poter aderire. Adesso mi appello alla coscienza di ogni consigliere o gruppo che vuole aderire a questa soluzione politica del paese. Nessuna istituzione può essere messa sotto ricatto, altre proposte sono inaccettabili. Credo che l’opzione sia la mozione di sfiducia in Consiglio, ma penso che ogni consigliere debba valutare l’impegno nei confronti della comunità, specie in questo delicato momento. Con il rischio in caso dell’arrivo di un commissario ad acta, che non so fino a che punto voglia il bene della cittadinanza.

In questo momento credo solo che ci sia di bisogno solo di rimboccarsi le maniche – continua Munafò – perché credo che non sia il momento di fare giochetti politici, davanti alle situazioni economiche finanziarie gravi anche attuando in questi anni una politica di rigore per le entrate tributarie. Ed anche su questo attendo il buon senso dei consiglieri comunali che debbano fare il loro ruolo. Infine ribadisco che sono aperto a qualsiasi collaborazione anche con l’opposizione perché c’è bisogno del sostegno di tutti”.