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Non è tardata ad arrivare la reazione del capogruppo consiliare di maggioranza Fabio Valenti, dopo il documento di disconoscimento del ruolo di Capogruppo del Gruppo Volare Alto con conseguente richiesta dimissioni, redatto e firmato dai consiglieri di Volare Alto, subito dopo la seduta del 30 dicembre scorso.

Nella lunga ed articolata nota diffusa dal capogruppo Valenti, si legge: “Egregi Consiglieri, vengo a conoscenza della vostra nota avente per oggetto “Disconoscimento del ruolo di Capogruppo del Gruppo Volare Alto – Richiesta dimissioni.” a seguito della pubblicazione
della stessa su alcune testate giornalistiche di informazione locale, ma non ancora trasmessa alla
personale casella di posta elettronica istituzionale.
Sino ad oggi ho ricoperto secondo coscienza il ruolo assegnatomi dal gruppo, sebbene questa scelta
non sia stata minimamente concordata e ponderata in mia presenza e di chi allora, come oggi, mi
sostiene, e sono onorato che sia così, difendendo la mie scelte, sempre condivise, dimostrando
fiducia nel mio operato, portato avanti con passione, sacrificio e umiltà, nell’interesse dei cittadini
che sono e sempre resteranno i principali attori della vita quotidiana del nostro comune e dei quali
ci pregiamo di essene rappresentanti. La mia personalità, il mio carattere e la mia determinazione
mi hanno spinto ad accettare il ruolo di capogruppo, difendendo importanti scelte della maggioranza
consiliare, alcune nemmeno discusse preventivamente, tra cui la rimodulazione del Piano di
Riequilibrio Finanziario Pluriennale, la cui approvazione da parte della Corte dei Conti diventa
fondamentale per le sorti future dell’ente e su cui sarebbe stato opportuno avviare un dialogo
costruttivo, come ribadito in sede di deliberazione consiliare. È evidente che è riduttivo indicare un
capogruppo quale semplice portavoce delle volontà altrui, venendo meno al giuramento fatto al
momento dell’insediamento.
La lettera alla quale le SS. LL. fanno riferimento, firmata dal Presidente del Consiglio Comunale, dal
consigliere Canduci Francesco e, consapevolmente, dal sottoscritto, esprime la volontà di avviare
un dialogo su tematiche di rilevante interesse con il capo dell’esecutivo, dialogo sin qui
approssimativo e che ha generato un forte distacco tra l’esecutivo e l’organo consiliare. La presenza
dell’On.le Tommaso Calderone, rappresentante del popolo all’Assemblea Regionale Siciliana e
particolarmente attivo politicamente per la difesa del territorio, dell’agricoltura, del lavoro, può solo
giovare alla causa comune di favorire lo sviluppo del territorio rispondente alle esigenze dei cittadini,
a garanzia delle promesse fatte nel momento in cui è stata palesata la volontà di interessarsi della
cosa pubblica.
Più volte il sottoscritto, nell’interpretazione del proprio ruolo, ha tentato di avviare un dialogo tra le
parti per creare un amalgama tra i componenti del gruppo, evidentemente per molti versi eterogeneo,
non per responsabilità da imputare allo scrivente, in cui fondamentale diventavano la presenza
Sindaco e la sua autorità, come nel caso della riunione da me indetta in data 24/04/19 e disertata
dal capo dell’esecutivo e non unico precedente.
Se alzi un muro, pensa a ciò che resta fuori! Scriveva Italo Calvino. Mai mi sono sottratto al dialogo
con alcun componente del Civico Consesso sia di maggioranza che di minoranza e dell’esecutivo,
focalizzando sempre l’attenzione verso il bene comune e quindi dei cittadini, consapevole che la
priorità deve essere la crescita sociale, culturale ed economica di Terme Vigliatore, motivo per cui
ho deciso di dedicarmi alla politica. Non è scorretta la richiesta, firmata dal sottoscritto con la carica
da Voi assegnatami e non pretesa, di un formale incontro con il Sindaco, funzionale al prosieguo
dell’attività amministrativa, che sin qui, riprendendo le parole del Presidente del Consiglio Comunale,
non ha avuto quel cambiamento di passo auspicato, ognuno con le proprie responsabilità. La
mancata risposta da parte del Sindaco potrebbe essere intesa come mancanza di considerazione
di tre rappresentanti eletti dai cittadini, che ci hanno onorato del loro voto e che si aspettano
quantomeno il raggiungimento dei traguardi prefissati quale ricompensa della fiducia accordataci.
È concreto il rischio che il messaggio recepito dal popolo sia che si pensi a discutere delle posizioni
da occupare, piuttosto che dei problemi, non pochi, del nostro territorio, oltre che di un
disgregamento complessivo che a nulla gioverebbe.
Il famoso filosofo Immanuel Kant sosteneva che l’etica per essere giusta deve seguire i percorsi
della ragione pratica, indipendentemente dall’esperienza, ed è fondata su un imperativo categorico
che la volontà deve darsi liberamente, considerando la volontà come unica cosa buona e
ragionevole per definizione posseduta dall’uomo. Intendo dire che è eticamente scorretto chi sottrae
ad altri la ragione e la volontà di agire. Ricordo a me stesso e a voi tutti che per essere morali bisogna
essere un certo tipo di persona, indipendentemente dal modo di agire e che non vi è tradimento più
grave se non quello della propria coscienza per assecondare le volontà altrui.
Non sarò io a rassegnare le dimissioni dal ruolo di Capogruppo, richieste da una parte di ciò che
rappresentava la maggioranza consiliare ad inizio del mandato ricevuto, consapevole di aver agito
secondo le regole, senza la ricerca di alcun pretesto e certo di aver anteposto le esigenze dei
cittadini, sempre grato a loro per la preferenza e la fiducia accordatami, ad ogni inutile e deleteria
ambizione personale”.