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Crisi politica in consiglio comunale, ufficializzata dalla maggioranza dei consiglieri con la richiesta alla vigilia di capodanno 2020 delle dimissioni del capo-gruppo di maggioranza Fabio Valenti, reo a  loro giudizio di “scorrettezza politica”.

Momenti di fibrillazione nel quale il sindaco Domenico Munafò è chiamato ha mediare e trovare le soluzioni per trovare un maggiore fiducia ed equilibrio nelle forze che lo hanno sostenuto. 

Sul tema nel pomeriggio di oggi, è arrivato anche l’attacco duro e ‘frontale’ del consigliere indipendente Domenico Feminò, da tempo in ‘rottura’ con maggioranza ed amministrazione Munafò.

Per il consigliere Feminò che non risparmia come è suo ‘stile’ anche in seno al civico consesso, che non risparmia critiche e polemiche al primo cittadino, votato tra le fila del gruppo ‘Volare Alto’, ad oggi la soluzione è l’azzeramento dell’esecutivo: “Era solo questione di tempo, scelte sbagliate portano ad epiloghi di gran lunga peggiori! Nello scorso Consiglio Comunale si é palesato quanto appena scritto, – nella lunga e ‘focosa’ nota, Feminò dichiara- ne diviene che lei, Signor Sindaco, HA PERSO LA FIDUCIA DI UNA PARTE DEI SUOI CONSIGLIERI per via della sua pochezza.
É passata tanta acqua sotto i ponti da quando il sottoscritto aveva fatto rilevare il suo TRADIMENTO Politico. Ebbene sì, lei é stato e si é riconfermato, politicamente, un ISCARIOTA! Era CHIARO sin da subito che, con il fine ultimo di accentrare il potere, Munafó, dopo aver USATO, artatamente, tutti coloro i quali hanno contribuito alla sua vittoria, ha allontanato chi è stato più influente ottenendo maggior consenso elettorale. Quel progetto iniziale di rinnovamento, guidato dall’esperienza VINCENTE, che lo ha portato con mano a stravincere, dopo essere stato CONSUMATO, É STATO TRADITO!!!
Ha dimenticato i sacrifici, convinti e spontanei che hanno fatto i più esposti Bartolo Cipriano, Stefano Feminò, Luigi Bruno Crisafulli (Ex Amministratori), Carmen Crisafulli, Massimo Giambò, Emilia Salvo, Da Campo Mario (Candidati al Consiglio Comunale)?
Ha dimenticato tutta la squadra ed i cittadini che lo hanno sostenuto?!
Ha pensato invece di consolidare le sole posizioni che potevano recargli meno danno, in virtù del fatto che, politicamente, si sarebbero rilevati e mantenuti un gradino sotto di lei. Il confronto lei non lo regge, la democrazia non le appartiene, é evidente e dimostrabile. Pochissime riunioni sin da subito, imposizioni di scelte senza confronto, comunicazione ed aggiornamento sull’azione condotta assente, ecc, ecc… . Lei in silenzio, com’è il suo solito fare, ha cercato lentamente di imporre il suo regime oligarchico-familiare.
Da un’analisi più accurata, emerge immediatamente che questa Amministrazione non brilla per capacità di calcolo.
Oltre alle scelte scellerate che porteranno al FALLIMENTO ECONOMICO dell’Ente, fatte più volte rilevare fino alla nausea, dopo l’epilogo dell’ultimo Consiglio Comunale, la reazione a caldo è lo scritto apparso sulla stampa, con il quale vengono chieste le dimissioni del capogruppo di maggioranza.
“MAGGIORANZA?!”
Sig. Sindaco, per quanto constatato, 4 VALE SEMPRE 4, non é 7 e nemmeno 8, é sempre 4. E lei con 4 consiglieri, rimasugli del suo aborto politico, ancora rilancia. D’altronde i conti li tiene l’Assessore Biondo, cosa potevamo aspettarci?! Ennesima vittima sacrificale del suo progetto politico! Perché non ha tenuto per sé la carica di Assessore al Bilancio?
Perché non l’ha data a Genovese, più esperto e navigato?! E no! Il fuoco con le sue mani lei non ha il coraggio di prenderlo! Anche sulla nomina di Vicesindaco c’è da interrogarla, alla luce di una sua conoscenza ultradecennale del Genovese, come mai ha dovuto aspettare oltre un anno e mezzo prima di DARGLI FIDUCIA e nominarlo Vicesindaco?! Qualcosa non è chiaro, anche questa è frutto di un altro, mal gestito, compromesso politico? I limiti del suo Esecutivo emergono, sistematicamente, nell’approvazione di atti e nella stesura degli stessi. Lei di contro non li ha mai tutelati, sottoponendoli al massacro del Consiglio, senza reazione alcuna. Lei stesso mai cerca difesa o riscatto in virtù delle sue ragioni. Nell’ultimo Consiglio Comunale, manifestazione della codardia, addirittura si è dileguato! Ed in seconda battuta, ha giustificato la sua assenza con un neo-assessore da lei nemmeno presentato al Consiglio Comunale.
L’aggrottamento dei suoi tratti somatici ed il suo ormai cronico mutismo, sono la chiara manifestazione di un malessere al quale si sottopone nell’affrontare le sedute del Consiglio Comunale.
Nonostante questa evidenza, nessun segnale di meditazione, – continua feminò – infischiandosene altamente delle ripercussioni che la sua condotta potrebbe avere sui cittadini che dovrebbe invece tutelare. Le interessa SOLO ED AD OGNI COSTO, gestire il potere!? Continuando di questo passo verrà ricordato come il PEGGIOR Sindaco della storia di Terme Vigliatore.
Queste sono le deduzioni che da SEMPRE ho fatto rilevare attraverso la mia posizione politica.
Oggi, sono confortato dal fatto che le mie rivendicazioni, siano maturare ed evidenziate da altri colleghi che hanno manifestato la loro presa di coscienza in Consiglio Comunale. Infatti, dal documento letto dal Presidente del Consiglio, emerge: mancato rispetto degli impegni elettorali, disconoscimento della volontà popolare alla luce del risultato elettorale, tra le cose, scarso impegno nella concretizzazione della difesa del litorale dilaniato dai marosi e soprattutto il DISINTERESSE con cui viene seguito il Piano di Riequilibrio, necessario per scongiurare il FALLIMENTO ECONOMICO dell’Ente, assenza di collegialità ed imposizione di leaderismo.

L’ETICA e la CORRETTEZZA politica impongono un momento di riflessione necessario per approfondire e correggere le cause che hanno determinato questa impasse politica, PRESUPPONENDO UN PREVENTIVO AZZERAMENTO DELL’ESECUTIVO.

Le RIPROPONGO un confronto aperto con tutti quegli attori, EMARGINATI, che tanto hanno contribuito – conclude il consigliere – al suo successo elettorale. Voglio chiarire, ancora una volta, la mia attuale posizione di Consigliere Comunale Indipendente, eletto nelle file della maggioranza ma da lei estromesso, che nulla ha da rivendicare o pretendere, ma che vuole solo continuare a dare un contributo costruttivo, propositivo e di tutela in favore della cittadinanza.  Se questa mia proposta non verrà considerata, trarrò le conclusioni nel dibattito del Consiglio Comunale”.