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L’ex Tecnico Comunale del Comune di Terme Vigliatore Geom. Vincenzo Torre è stato nuovamente assolto, dalle accuse di abuso d’ufficio e illecito edilizio, assieme al progettista Arch. Roberto Giunta, alla presidente della cooperativa edilizia “Santa Croce” Antonia Clelia Cagigi, ai membri della commissione edilizia del Comune di Terme Vigliatore ed a un folto gruppo di soci della stessa cooperativa, in relazione ad un Programma Costruttivo progettato e realizzato su terreni ricadenti in contrada San Biagio del comune termense.

Lo ha deciso il Tribunale di Barcellona P.G, presidente Orifici, componenti Sidoti e Murabit, con svariate formule che vanno da “il fatto non costituisce reato” alla più ampia “perché il fatto non sussiste”, rigettando così le richieste di condanna che erano state formulate dalla Procura nei confronti degli imputati.

Anche questo procedimento, come altri similari, traeva origine da svariate denunce presentate all’autorità giudiziaria dai titolari di un’azienda vivaistica interessata dall’espropriazione dei terreni su cui sono sorti i fabbricati, i quali lamentavano anomalie ed illeciti vari nell’iter di approvazione, da parte degli organi comunali, di un Programma Costruttivo presentato e poi realizzato dalla cooperativa edilizia “Santa Croce” per la costruzione di n. 12 alloggi sociali e per questo si erano anche costituiti parte civile nel processo penale, per reclamare i presunti danni subiti.

Dopo le denunce e l’avvio dell’indagine penale i fabbricati interessati dal Piano erano stati anche sottoposti a sequestro preventivo nell’anno 2013 e solo successivamente erano stati parzialmente dissequestrati.

Secondo l’accusa e come si legge nei vari capi d’imputazione, con il loro comportamento “gli imputati avrebbero procurato alla società cooperativa “Santa Croce” un ingiusto vantaggio patrimoniale consistito nell’autorizzare, con concessione edilizia, la realizzazione di volumi non consentiti ed illegittimi ampliamenti in sopraelevazione ai sensi della l.r. n. 6 del 2010 meglio conosciuta come Piano Casa”.

Nel corso del processo, i difensori degli imputati, Francesco Puliafito, Nino Branca, Pinuccio Calabrò, Ellena Alizzi, Melangela Scolaro, Armando Veneto, Gioacchino La Malfa e Domenico Calabrò hanno invece dimostrato, anche con l’ausilio di alcune consulenze tecniche di parte, la sostanziale infondatezza di tutte le imputazioni contestate.

Pertanto, all’esito della camera di consiglio svoltasi all’udienza di ieri e protrattasi fino a dopo la mezzanotte, il Tribunale ha valutato gli elementi acquisiti al processo come inidonei a fondare un giudizio di responsabilità e conseguentemente ha emesso una pronuncia di assoluzione nei confronti di tutti gli imputati e per tutte le imputazioni loro elevate, con le diverse formule previste dalla legge.

La vicenda della lottizzazione “Santa Croce” avrà, comunque, un’ulteriore appendice giudiziaria davanti al Tribunale Penale di Barcellona P.G., infatti, nel corso della discussione finale si è appreso che nei confronti di uno dei denuncianti costituitosi parte civile per ottenere il risarcimento dei presunti danni, il GIP del Tribunale di Barcellona P.G. ha disposto l’imputazione coatta per una presunta falsa testimonianza che sarebbe stata commessa proprio nel corso del processo conclusosi ieri, ed esattamente quando il predetto chiamato a deporre come teste avrebbe dichiarato, sotto il vincolo del giuramento, di non aver mai avuto rapporti con la cooperativa edilizia, mentre invece dai documenti acquisiti agli atti emergerebbe che lo stesso, per un certo periodo di tempo, ha avuto un ruolo attivo come componente del collegio sindacale della medesima cooperativa.