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Non si sono fatti attendere le reazioni delle associazioni e movimenti che da anni lottano contro il fenomeno mafioso sul territorio, tra cui l’associazione termense ‘Fonte di Libertà’ con il presidente Benedetto Gianlombardo.

“I complimenti ed il plauso – si legge in una nota diffusa dall’associazione – lo indirizziamo all’Arma dei Carabinieri, in particolare alla Compagnia di Barcellona P.G. e al Capitano Giancarmine Carusone, al Comando Provinciale ed al nucleo del R.O.S. di Messina.
Una indagine, condotta sotto la preziosa direzione investigativa della Procura Distrettuale di Messina guidata dal Procuratore Maurizio De Lucia, che ha fatto emergere come le ingenti quantità di droga, di ogni livello di pericolosità, venivano immerse nella nostra comunità e vendute per il consumo anche ai più giovani.

L’emergere di questi gravi reati e pericolosi comportamenti sociali, dovrebbe fare riflettere tutta la nostra comunità, a partire da ogni singolo istituto sociale come le famiglie, la scuola, le comunità religiose, le associazioni e le Istituzioni politiche.
È un vero e proprio cancro per i tanti, tra cui molti giovani, che si respira e si tange giornalmente anche a Terme Vigliatore. L’uso di droghe non crea opportunità e prospettive per il futuro di tutti Noi.

È con rammarico altresì che si registra ancora una volta la totale omertà degli imprenditori che, posti sotto estorsione, decidono tacitamente di aderire e finanziare questa organizzazione mafiosa, dedita solo ad attività che peggioreranno e non di poco la qualità della vita della nostra collettività e procureranno un rapido ed ingiusto arricchimento dei propri affiliati.

Bisogna fare di più! È un appello che rivolgiamo a Tutti! Nondimeno un dover essere che per primi ci imponiamo Noi di “Fonte di Libertà”, in qualità di associazione anti racket del territorio.
Bisogna comunicare di più e meglio, fare dei progetti dedicati e mirati assieme agli imprenditori ed operatori economici e di servizi, per spiegare tecnicamente tutti gli innumerevoli vantaggi che si possono ottenere operando in una economia libera dai condizionamenti mafiosi di ogni genere. Altresì informare ancora e meglio, come il Governo tramite specifiche leggi e fondi finanziari aiuta, protegge e rilancia le aziende, che vittime di usura o di estorsioni, decidono di denunciare e collaborare con lo Stato.

Complimenti ancora a tutte le donne e gli uomini componenti gli apparati dello Stato, che stamane con questa operazione, frutto di lungo e meticoloso lavoro di indagine, hanno contribuito al ripristino della legalità e della libertà nel nostro comprensorio.
Quella di oggi, come altre operazioni antimafia recenti, appalesano senza alcun dubbio, come in questo territorio non si può e non si deve mai abbassare la guardia, anche a margine di un lungo decennio ricco di conquiste dello Stato nei confronti ed a svantaggio del clan di “cosa nostra tirrenica”, più specificatamente definito con l’appellativo di “famiglia mafiosa dei Barcellonesi””.