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L’associazione Antiracket “Fonte di Libertà” e il presidente Benedetto Gianlombardo insieme al direttivo, manifestano grande soddisfazione per l’esecuzione dell’inchiesta Gotha 7. Ci si congratula e si ringraziano i rappresentanti delle forze di polizia giudiziaria e della magistratura che hanno condotto le accurate indagini.

“È un metodo strategico e sistematico, – si legge nella nota – quello adottato dalla Procura Distrettuale Antimafia di Messina, che con costanza infligge duri colpi al sodalizio mafioso “barcellonese”, molto abile e celere nel rigenerarsi costantemente.

Vogliamo ringraziare, per il grosso impegno condotto in tutte le fasi dell’inchiesta ed altresì negli arresti odierni, la Compagnia dei Carabinieri di Barcellona P.G. ed il Capitano Gian Carmine Carusone, ospite di recente nell’ultima assemblea di Fonte di Libertà.
È proprio grazie all’impegno di questo presidio territoriale dell’Arma che alcuni nostri imprenditori Soci di Fonte di Libertà hanno dato grossa collaborazione alle indagini, in qualità di testimoni di questa inchiesta.

Costatiamo ancora una volta che il comparto economico commerciale e produttivo del nostro territorio è fortemente e silenziosamente assoggettato alle regole e alle imposizioni mafiose.
Questo ci lascia un po’ di rammarico.

Non ci siamo mai sottratti ai numerosi appelli pubblici, alle riunioni, alle assemblee aperte ove si esclamava “No all’Omertà!”.
Abbiamo esposto esempi imprenditoriali di denuncia che sono il fiore al’occhiello del territorio.

Gli apparati dello Stato in questi anni hanno condotto un lavoro encomiabile. Gli imprenditori, i professionisti e i cittadini, dunque il fulcro centrale dello Stato, non hanno ancora collaborato come si deve e come si puó.

Siamo fiduciosi che possa crearsi una inversione di tendenza. C’è sempre tempo per ravvedersi e cambiare idea.

La nostra associazione peraltro esiste e continua ad operare, perché siamo consapevoli che il fenomeno delle estorsioni aggravate dal metodo mafioso non è mai finito nel nostro territorio. Sono veramente tanti gli imprenditori e i professionisti vittime del crimine organizzato da “cosa nostra barcellonese””.