Condividi:

Numerose aziende del comparto florovivaistico presenti nel comune tirrenico denunciano attraverso una petizione popolare “la gravissima situazione di disagio in cui l’attuale Amministrazione del Comune di Terme Vigliatore sta ponendo l’intero settore vivaistico, colpendo una delle più importanti fonti di reddito della litoranea”.

Nel documento presentato al Palazzo Municipale diretto al sindaco Bartolo Cipriano e la sua giunta comunale, si sottolinea che: “E’ in atto l’incomprensibile tentativo di soffocare un intero settore imprenditoriale, quello che da anni dà lustro e notorietà alla nostra cittadina, che da anni sostiene l’economia del paese, che da anni dà nutrimento e sostegno a decine di lavoratori e famiglie.
Il vivaismo non è inquinamento come si vorrebbe far credere ma un’attività che viene esercitata da persone attente e responsabili, nel pieno rispetto della disciplina vigente, dell’ambiente e della salute pubblica.

Da imprenditori, lavoratori, famiglie e comuni cittadini, chiediamo quindi all’Amministrazione di annullare la Deliberazione della Giunta n.75 del 07.06.2022, con la quale è stato di fatto disposto il blocco a tempo indeterminato di ogni attività di tipo vivaistico nel territorio comunale.
Tale atto amministrativo è del tutto illegittimo ed inopportuno.

Illegittimo perché radicalmente nullo, deliberato da un organo (la Giunta invece del Consiglio Comunale) del tutto privo di competenza nella specifica materia, – continuano nel documento – realizzato in violazione di tutte le leggi vigenti in materia di urbanistica, vietando l’attività vivaistica sui terreni agricoli, svuotando quindi i fondi del loro intrinseco valore economico e privandoli di ogni concreta prospettiva di utilizzo.
Inopportuno perché lesivo degli interessi delle imprese e dei lavoratori impegnati nel settore florovivaistico, oltre che della cittadinanza nel suo complesso, andando a colpire l’attività sulla quale si basa gran parte dell’economia comunale senza peraltro individuare concrete e fattibili alternative.

Si chiede pertanto a Codesta Amministrazione di voler revocare la sopra detta delibera, ripristinando a tutti gli effetti la possibilità di svolgere attività di impresa nel territorio, –  concludono – ovvero in subordine restringere tale divieto ad aree limitate e specificamente individuate, dando sin da adesso la massima disponibilità ad incontrare l’Amministrazione di Codesto Comune, per il tramite di propri delegati che ci riserva di nominare, al fine di ricercare, di concerto e nel contraddittorio tra le parti, le migliori soluzioni al fine di contemperare le esigenze turistiche agli inviolabili diritti del lavoro e di libero svolgimento di attività economica”.