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Chi è Totò Cuffaro? Sono un uomo e sono nato a Raffadali (Agrigento) nel 1958. Sono un figlio, marito, padre, medico, già Presidente della Regione Siciliana, già Senatore della Repubblica Italiana, già detenuto! Vivo nella terra che amo di più e cioè nella mia Sicilia. Vivo il mio tempo dedicandomi all’agricoltura e al volontariato medico in Africa (Burundi).
Giorno 11 dicembre, alle ore 17:00, presso il Don Bosco Ranchibile di via della Libertà in Palermo, in un teatro gremito a festa, ha presentato la sua meravigliosa opera letteraria denominata “La figlia delle monache”, con l’attenta prefazione del grande Pietrangelo Buttafuoco.
Cos’è per Cuffaro la fede?
La fede è una delle appartenenze più importanti che l’uomo conquista e si porta nel suo cuore, nel suo animo. Essa per me è stata il valore aggiunto che, insieme all’amore della mia famiglia e dei miei amici, mi ha dato la possibilità di trasformare una esperienza dolorosa e difficile, come quella del carcere, in un’esperienza feconda; che mi ha consentito di incontrare quel Cristo che pur avendo le mani inchiodate mi benediva; che mi ha permesso di incontrare quell’uomo che pur avendo il viso pieno di sangue, perché aveva una corona di spine, mi sorrideva; che scendeva da quella croce e viveva la mia stessa cella. La presenza del Cristo, costantemente accanto, mi ha consentito di continuare ad avere fiducia nella vita, di sperare e così potere andare sempre avanti!
Presidente, vi è analogia tra le mura della clausura e quelle del carcere?
Certamente sì! Nel romanzo parto da una scelta di clausura delle suore che è una scelta di vita e di libertà, una scelta volontaria per arrivare a una scelta che non è volontaria ma che diventa un obbligo e cioè quella del detenuto che vive circondato da muri. I detenuti vivono una clausura forzata e in quella clausura si sforzano di trovare una sintesi di speranza e di libertà dove la fede gioca un ruolo importante.
Presidente, oggi lei, con il suo volume “La figlia delle monache”, parla di una bimba che ritrova la maternità in delle suore di clausura. Secondo lei la nostra terra di Sicilia in Nello Musumeci troverà un padre?
Me lo auguro e spero che la nostra terra possa trovare un padre e un uomo che la possa guidare e fare ripartire. Uno che rimetta in moto, non soltanto la macchina amministrativa, ma soprattutto, che sappia rianimare, dare fiducia e speranza ai siciliani!
Cosa ha lasciato dentro il carcere il già Presidente Cuffaro e cosa, invece, ha portato con sé lo scrittore Cuffaro?
Dentro il carcere ho lasciato un pezzo della mia vita. Ho lasciato alle persone che hanno vissuto con me, per questi lunghi e difficili anni, tutto l’amore che ho potuto dare loro e che ero abituato a trasmettere a tutte le persone che ero solito incontrare come Presidente della Regione. Ho portato con me quello che ho ricevuto da loro: solidarietà, umanità, disponibilità e grandi insegnamenti di vita che oggi sto cercando di donare ai miei lettori.
Presidente, cosa è per lei Dio?
Dio è Colui a cui ci affidiamo, quell’Essere superiore, che dà senso e che dà significato alla nostra vita! Dio per me è un Dio buono e che ci invita a guadagnarci il futuro, e cioè l’Eternità, facendo qui “in questa terra”, sacrifici e vivendo dolori che servono a redimire la nostra storia personale.
Dopo tanti anni di esperienza, nel settore politico e della Pubblica Amministrazione, se la sentirebbe di lanciare a tutti i politici un messaggio contenente la strada maestra per “arrassare” questa splendida isola di Sicilia dalla “mala pasta”?
Penso che l’unico consiglio che io possa dare ai politici è quello di amare le cose che sono chiamati a fare, di amare la politica, di amare questa terra, di amare la gente di Sicilia e di creare occasioni di sviluppo e di lavoro che sono le condizioni essenziali per consentire a ognuno di vivere una vita nella legalità! Le voglio fare un esempio: “È difficile chiedere a un padre di famiglia, che deve sfamare i propri figli, di vivere nella legalità se poi è costretto ad andare a rubare in quanto gravemente disoccupato”. Serve sviluppo, lavoro e solidarietà, affinché a tutti si possa dare una possibilità. Il mio consiglio è quello di fare ripartire l’economia per rimettere in moto questa meravigliosa terra di Sicilia!!!
Con quest’ultima domanda abbiamo dato fine all’intervista con all’ex Presidente Totò Cuffaro!
Salvatore Bucolo