Condividi:
“Ci abbiamo provato a inserirlo nel decreto fiscale votato oggi alla Camera. Non è passata una norma ad hoc, ma è stato approvato un importante Ordine del giorno che impegna il governo su un principio apprezzato pure dalla maggioranza: perché non allargare la definizione agevolata delle cartelle anche ai debiti delle partecipate e degli enti pubblici controllati dai Comuni? Si chiama ‘transazione fiscale’ e il M5S lavora da tempo per introdurla. Sarebbe una misura importantissima anche per il Comune di Messina, alla faccia di chi sostiene che nessuno si occupa del nostro capoluogo”. A proporlo è il deputato Cinquestelle di Barcellona, Alessio Villarosa, spiegando la propria iniziativa e l’odg passato in aula di Montecitorio.
“In pratica, il sindaco creditore, solo in casi di emergenza finanziaria, consente agli enti che controlla e che svolgono servizi pubblici o strumentali per conto del Comune, si immaginino le aziende idriche o di trasporto, altri enti o consorzi o aziende speciali, di accedere a una transazione che somiglia a un concordato preventivo e di ristrutturare il proprio debito, allungando la rateazione molto più delle quattro soluzioni previste dal decreto per la rottamazione delle cartelle, magari fino a un massimo di 30 anni”.
 
“In questo modo, la partecipata o l’ente controllato, che deve presentare un piano in cui garantisce l’integrale restituzione del debito, può proseguire la propria attività senza temere procedure di recupero coattivo, ganasce o pignoramenti. Ma soprattutto – insiste il portavoce Cinquestelle – allargando questa disciplina alle città in pre-dissesto, il M5S dà nuovo respiro e nuovo sostegno al piano di riequilibrio dell’ente locale nei confronti dello Stato centrale, perché l’amministrazione può pulire i bilanci e tornare a iscrivere in contabilità i residui attivi come più facilmente recuperabili, elevando in definitiva il target di compliance dei debitori nei suoi confronti”. 
 
“Ci siamo chiesti: se un’impresa privata può accedere a una transazione rispetto ai creditori, perché un Comune, con una delibera, non dovrebbe poter concedere la facoltà ai suoi debitori di ristrutturare le proprie pendenze? Non si chiede di annullare i debiti stessi o di gravare sul bilancio dello Stato con trasferimenti straordinari. Si tratta di dare una boccata d’ossigeno ai nostri sindaci, una boccata d’ossigeno a tutti noi cittadini”.