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La recente partecipazione della Sicilia alla 40° borsa internazionale del turismo BIT 2020 di Milano, oltre a registrare numeri di successo per lo stand predisposto dall’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana, segna, a mio avviso, anche una linea di confine tra un vecchio modo di comunicare che ha condannato la Sicilia a stereotipi difficili da sradicare con un nuovo modus incisivo e volto finalmente a esaltare la bellezza della nostra Isola in ogni sua forma a partire da quella squisitamente umana.

Sì perché ovviamente dietro ogni cosa alla fine ci sono persone e proprio queste fanno la differenza ed è in essa che risiede la speranza per questa terra. Esordisce cosi Michele Isgrò di ritorno dalla BIT di Milano. Da lontano è difficile avvertire alcune sensazioni ma lo stand Sicilia, organizzato come una macchina di precisione era controllato da addetti e Funzionari del Dipartimento arrivati a Milano non solo per assolvere un obbligo di lavoro ma perché motivati da passione. La premura, l’attenzione meticolosa affinché non ci fosse alcuna sbavatura, il richiamo verbale ai tanti presenti dello stand, per una negligenza o un’imperfezione era il segnale evidente di gente che ci teneva non per sacrificio ma per piacere.
Persone, tutto si riduce a persone ed anche l’Assessore Regionale al Turismo Manlio Messina ne è stato il principale esempio, basta guardare l’enfasi e gli occhi lucidi mentre rilasciava interviste o interventi vari, non un decantare a memoria le bellezze o iniziative dell’isola ma un trasferire agli altri con passione, e dentro la passione c’è un barlume di speranza, proprio per questo dico che a Milano c’era la Sicilia che si ama.
Anche la scelta che l’Assessorato ha fatto per la presenza alla BIT, rappresenta una novità, Sindaci, amministratori, associazioni capaci di dialogare tra di loro, pronti a spendersi in prima persona per provare possibilità e mettersi in gioco, con non poche difficoltà. Operosi esempi d’impegno per le loro comunità e di riflesso della Sicilia. Tra questi per la prima volta anche i comuni dell’Itinerario Fiorito di Sicilia località che da anni e senza tanti clamori lavorano da soli ed insieme intorno ad un progetto dal motto “Fiorire è Accogliere” tessendo e coinvolgendo gruppi, proloco e associazioni locali, creando visibilità e opportunità.
Nei tre giorni di fiera l’Itinerario Fiorito di Sicilia con l’Associazione partner Vivo in Sicilia” ha distribuito quasi duemilacinquecento brochure più innumerevoli spot e video diffusi nelle reti televisive, durante la BiT sono state rilasciate numerose interviste a giornali specializzati, radio e tv nazionali. Il valore di questa partecipazione non è inteso nell’immediatezza dei risultati bensì nell’apertura di un modello di dialogo nuovo e nella condivisione di una formula forse inusuale ma veramente bella tra i Sindaci dei dieci Comuni Fioriti della Sicilia che ricordiamo sono Forza D’Agrò, Mongiuffi Melia, Terme Vigliatore, Sinagra, Pettineo, Santo Stefano di Camastra, Tusa, Geraci Siculo, Gangi, Petralia Soprana.
In tutto il mondo esistono cose belle e cose brutte, persone serie e meno serie, oneste e poco oneste ma mentre altrove sono abili a “lavare i panni sporchi in casa” travolgendo e coprendo le notizie brutte con quelle belle, qui e per troppi anni si è fatto bandiera del brutto, assegnando ad ogni siciliano un’etichetta pesante come zavorra, per azioni in cui la stragrande percentuale di siciliani non c’entrano nulla. Non c’è un solo giorno che la Sicilia non trova spazio nei telegiornali nazionali ma i problemi che sicuramente abbiamo non si risolvono accendendo l’attenzione delle telecamere sul brutto perché del brutto si riempirà solo l’immagine collettiva e si farà fatica a toglierla via. I problemi risolviamoli agendo negli uffici predisposti e competenti, sui media e sui social portiamo il mare, il sole, la montagna, l’arte, il cibo, il vino, l’architettura, il paesaggio, la brava gente: ossia la vera Sicilia.