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Riceviamo e pubblichiamo integralmente una lettera di ringraziamento alla nostra Testata da parte del Prof. Carmelo Aliberti, Scrittore, Poeta, uomo di Cultura, Direttore della Rivista Letteraria “Terzo Millennio”. Nel ringraziarlo per la stima e l’affetto, ci associamo al suo grido di dolore per la assurda guerra in corso in terra di Ucraina, auspicando che al più presto tacciano le armi e possa prevalere un costruttivo dialogo. 

Gent.mo Dott. Alfredo Anselmo, prigioniero di tanti dolori e del pianto fluviale di un popolo che vuole morire con le mani insanguinate legate alla loro casetta, un nido di affetti e di amore, dove le famiglie hanno vissuto i momenti più lieti e tristi della loro esistenza serena, traumatizzato dal filo piangente di voce di bimbi che tornano indietro per estrarre dalle macerie provocate dalla guerra il loro pupacchiotto, stringendolo al petto, esterreffatto dagli scheletri anneriti dei palazzi, anch’io, come tutti i poeti e gli intellettuali non schiavizzati da alcun padrone, ci sentiamo superflui e inutili, quando già ci illudevamo di aver conquistato la libertà e la convivenza democratica, da continuare a migliorare, anzi a spiritualizzare con l’armonico e soave suono della nostra cetra.

 

Credevamo profondamente di riuscire ad unire in un abbraccio d’amore universale, ma ora di fronte a tanto orrore provocato dalla mai estinta ferocia umana, non sappiamo cosa fare, perchè anche i nostri sogni sono morti sotto le cinghie stritolanti dei carri armati. Ci rimane solo “l’Urlo di Munch” soffocato nella gola. Ma il cuore straziato ci spinge a scrivere ancora, come fecero i poeti nel secondo doopoguerra, quando “anche le nostre cetre erano appese, oscillavano lievi al triste vento.”

 

Ma io ringrazio Te, uomo di vera cultura e sensibile alle problematiche umane, Giornalista di elevata deontologia professionale che si è sempre impegnato a non far morire la voce della cultura, in un ambiente difficile a recepire la dolcezza della cultura della generosità, soffocata dalla spirale dell’egocentrismo. Ma io devo, anche a nome di tutti quelli che hanno la penna in mano, come “Schupetta” buttiniana, esprimenti i sensi più profondi della mia gratitudine per come hai sostenuto sempre limpidamente la mia sofferente scrittura, perchè oggi più che mai, i poeti, la cultura, sono stati relegati nel ghetto della necrosi.

 

I miei testi che tu ospiti e che, tramite la Testata Giornalistica “OraWebTv”, arrivano al cuore di chi soffre la mia stessa pena, mi confortano molto e mi stimolano a continuare. Avremo occasioni di conversare da vicino; adesso dal mio esilio, ti arrivi il mio Grazie di cuore. Un fraterno abbraccio,

Carmelo Aliberti – Trieste.