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Secondo la documentazione della procedura ed il provvedimento pubblicato dal Ministero dell’Ambiente, ci sarebbe il via libera alla realizzazione di un nuovo impianto inquinante nella valle del Mela. Si tratta di una centrale termoelettrica proposta dalla Duferco, che già gestisce l’impianto siderurgico di Giammoro.

Non ci stanno le associazioni e movimenti ambientaliste da anni impegnate sul territorio, A.D.A.S.C., Comitato dei cittadini contro l’inceneritore del Mela, Arci Messina APS, Coordinamento Ambientale Milazzo – Valle del Mela, Movimento “No inceneritori” – Valle del Mela.

“Un impianto inutile dal punto di vista energetico, sorgendo accanto ad una centrale ben più grande, quella di A2A, – manifestano il loro disappunto in una nota congiunta le associazioni – per la quale è in corso l’iter autorizzativo per la conversione a metano. Diventerebbero così due le centrali termoelettriche nella valle del Mela, a poche centinaia di metri l’una dall’altra e con finalità analoghe: un paradosso che probabilmente non ha eguali in nessun’altra parte del mondo. Tutto questo dopo che l’elettrodotto Terna è stato fatto passare sulla testa di tanti cittadini con la promessa che avrebbe ridotto l’inquinamento della centrale elettrica. Invece adesso abbiamo l’elettrodotto e la prospettiva di ben due centrali elettriche che farebbero aumentare determinate emissioni.

Il provvedimento del Ministero dell’Ambiente, che ha escluso il progetto dalla Valutazione di Impatto Ambientale, è palesemente illegittimo sotto vari profili. Diversi aspetti la cui valutazione costituisce un obbligo di legge non sono stati valutati.

Ad esempio vengono ignorati i possibili impatti sulle criticità ambientali già esistenti nella valle del Mela. L’impianto in questione emetterebbe circa 8 kg l’ora di ossidi di azoto. Si tratta di sostanze che, grazie agli elevati livelli di idrocarburi provenienti in gran parte dalla raffineria, si convertono facilmente in ozono, gas che a determinate concentrazioni risulta molto pericoloso per la salute umana, oltre a contribuire agli sconvolgimenti climatici (le alluvioni che ormai colpiscono continuamente anche il nostro territorio non insegnano nulla?).

Di recente i livelli di ozono hanno già superato i limiti di legge nella valle del Mela. Cosa succederebbe se venisse realizzato il nuovo impianto della Duferco? Il provvedimento ministeriale non affronta affatto la questione, nonostante fosse stata oggetto delle nostre osservazioni. Il fatto di non aver motivato il rigetto delle nostre e di altre osservazioni rappresenta, già di per sè, un profilo di illegittimità tale da rendere il provvedimento annullabile.

Persino il parere del Ministero dei beni culturali (MiBACT) non è stato adeguatamente valutato. Per il MiBACT il progetto Duferco andava sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale anche in considerazione della “sensibilità del contesto, proiettato verso il golfo di Milazzo, territorio di grande pregio paesaggistico“. Invece secondo la Commissione VIA del Ministero dell’Ambiente il paesaggio del golfo di Milazzo è ormai irreversibilmente compromesso e quindi tanto vale deturparlo ancora di più. Un palese travisamento della realtà smentito dal Piano paesaggistico, secondo il quale la fascia costiera del golfo di Milazzo possiede ancora valenze paesaggistiche notevolissime, che vanno recuperate attraverso il graduale disinquinamento dell’area.

E’ mai possibile che, qualsiasi sia il colore politico dei governi che si susseguono, i cittadini debbano sempre subire le ingiustizie di un Ministero dell’Ambiente quasi sempre accondiscendente con le industrie inquinanti?

Ovviamente non finisce qui. Il territorio non ne può più di altri impianti inquinanti e ripone le proprie speranze su ben altre vocazioni e potenzialità. Presenteremo innanzitutto ricorso gerarchico al Ministro Sergio Costa. Un Ministro che – almeno verbalmente – ha spesso mostrato una certa sensibilità verso i problemi della valle del Mela e la salute dei suoi abitanti. Adesso è giunto il momento di dimostrarla con i fatti. Il Ministro accolga il nostro ricorso e annulli il provvedimento illegittimo che autorizza, senza neanche una Valutazione di Impatto Ambientale, questo ulteriore affronto alla valle del Mela”.