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Le zone montane dell’Isola vedono nuovamente allontanarsi la possibilità di rilancio dal momento che la misura di politica economica che le riguarda rimarrà ferma al Parlamento nazionale, in attesa dei fondi che la Regione Siciliana non vuole stanziare.

Lo fanno sapere dal Comitato regionale Zone Franche Montane Sicilia, in quanto un emendamento alla Legge finanziaria, presentato ieri dal governo Musumeci, persisterebbe sulla fonte di finanziamento statale e per una parte residuale a valere sul Fondo di Sviluppo e Coesione, da destinarsi “alle piccole e micro imprese che avviano la propria attività a partire dall’approvazione della Legge”, in contrasto con la norma istitutiva nazionale, che in tal modo rimarrebbe bloccata in Senato, la quale prevede che ai necessari stanziamenti deve provvedere la Regione.

Evidentemente, non sono bastate le sollecitazioni pervenute, in tal senso, al Presidente Nello Musumeci –come riferivamo nei giorni scorsi-, da parte delle giunte di tanti Comuni Siciliani, tra cui Castroreale, Fondachelli Fantina, Novara di Sicilia, Rometta, San Marco d’Alunzio, San Piero Patti e Tripi.

“Da mesi stigmatizziamo –dicono dal Coordinamento- l’atteggiamento irresponsabile dell’assessore nominato Armao, che sostiene di avere <<sentito sul punto il comitato dei sindaci delle zone franche montane>>. I sei amministratori con cui Armao si sarebbe confrontato –precisano- non avevano alcun mandato a trattare con il governo regionale, ancor meno se il risultato del confronto rappresenta un danno irreparabile per tutte le comunità imprenditoriali che ancora resistono nelle Terre alte dell’Isola. I vertici della Commissione Finanze e Tesoro del Senato della Repubblica, dove è in trattazione la Legge voto regionale, a novembre scorso avevano formalmente puntualizzato che la fonte di finanziamento della norma deve essere regionale e non statale, per mettere la stessa al riparo dalla Giustizia della concorrenza. Lo abbiamo ribadito nell’ennesimo appello inviato ieri al presidente Miccichè e ai presidenti dei Gruppi parlamentari dell’ARS”.

L’Assemblea Regionale Siciliana però avrà l’ultima parola, in quanto nelle prossime ore sarà chiamata a votare l’emendamento, e l’intera legge finanziaria per il triennio 2022-2024; “Le risorse per finanziare la Legge ci sono e sono state, di fatto, indicate nella Legge di stabilità dello Stato”, concludono dal Coordinamento Zone Franche Montane Sicilia.

Luigi Politi