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Lo scenario ambientale e sanitario tra Furnari e Mazzarà appare sempre più allarmante. Dalle ultime note la Osmon srl, società che gestisce la captazione del biogas nella discarica di Mazzarrà Sant’Andrea, evidenziava una situazione di grave pericolosità derivante ”dall’incuria nella gestione della discarica operata dalla TirrenoAmbiente s.p.a.“  con conseguente duratura  fuga di biogas  dal corpo della discarica con, “forte impatto ambientale e in termini di sicurezza (rischio esplosione), poiché il biogas  prodotto dai rifiuti, che non viene estratto dalla discarica, trova altre vie di fuga e si disperde in atmosfera  e nelle aree circostanti”.

La società contestava ancora specifici  addebiti alla TirrenoAmbiente s.p.a.  quali: “la mancata attività manutenzione  della discarica di Mazzarà Sant’Andrea atta a migliorare l’estrazione del biogas ,nella più completa  e rapida estrazione del percolato dalla discarica ed il controllo  e il mantenimento dell’integrità della copertura della discarica  ai fini di limitare il più possibile la fuga di biogas  dal corpo della discarica”.

“Nelle citate note la Osmon srl conclusivamente diffidava la TirrenoAmbiente spa  – si legge nella nota comunale a firma del sindaco Mario Foti – al mantenimento in sicurezza  della discarica tramite termodistruzione del biogas negli impianti di Mazzarà Sant’Andrea e Tripi.

Per contro, la TirrenoAmbiente spa con nota  del 21/4/2016 a sua volta  diffidava la Osmon srl dal tenere comportamenti temerari che avrebbero determinato oggettivi rischi ambientali.

In detto contesto interveniva l’Arpa  ST. di Messina che, con nota del  3/6/2016, informava il Comune di Furnari della gravi criticità riscontrate nella manutenzione e gestione della discarica, rilevando, altresì, valori di concentrazione del metano ben oltre il limite soglia (2 ppm) sia nel corpo della discarica (10.000 ppm)  che, nel suo  perimetro esterno ( con picchi tra 60 e 300 pmm ) in  seguito a ben  3 sopralluoghi effettuati nel maggio 2016.

Stante ciò, il sindaco di Furnari – quale autorità sanitaria locale cui compete anche il potere di vigilanza e controllo ambientale — con una nota del 22 giugno 2016, inviata via PEC a diverse autorità, prescindendo dal rimbalzo di responsabilità fra le predette società che hanno avuto un ruolo di primo piano nella vicenda della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea, evidenzia il quadro allarmante caratterizzato da fatti oggettivi riscontati e  consistenti nella carente manutenzione nella gestione della discarica, nella mancata captazione del biogas, nella rapida e completa estrazione del percolato, nel carenza tecnica della copertura della discarica, elementi questi tutti che determinano un serio rischio di grave e ulteriore inquinamento delle matrici ambientali che coinvolgono inevitabilmente la popolazione residente a Furnari”.

Proprio per tale ragione, il sindaco di Furnari, assolutamente e pienamente legittimato a conoscere l’attuale livello di inquinamento, ha formulato una richiesta di immediata attivazione dei seguenti controlli:

  1. “una campagna di monitoraggio della qualità d’aria nel territorio di Furnari con collocazione di una centralina  fissa;
  2. l’integrazione delle verifiche effettuate in discarica in relazione alla dispersione ed emissioni diffuse di biogas, con l’analisi di altri componenti non esaminati per valutare l’aggressività del biogas;
  3. la realizzazione di appositi pozzi di monitoraggio, distribuiti all’esterno del perimetro e aventi caratteristiche  e profondità in relazione alle peculiarità geologiche del sito.

Sempre con la medesima nota il sindaco di Furnari, formulando il proprio esercizio di accesso agli atti,  chiede:

  • se gli organi in indirizzo erano a conoscenza di tali gravi criticità;
  • se le stesse erano state precedentemente segnalate dal direttore della discarica oggi custode giudiziario;
  • se siano state comminate sanzioni di natura amministrativa o penale a carico degli amministratori della Tirrenoambiente e/o degli organi di controllo che avrebbero omesso di impedire e/o denunciare l’abbancamento di rifiuti in area non autorizzata.
  1. copia dell’autorizzazione alla termodistruzione del gas in conformità al D.L.vo 36/2003.
  2. la quantità, dal 2005 ad oggi, dei RSU conferiti, del biogas venduto, del  biogas bruciato in torcia, del  biogas recuperato a fini energetici;

Al contempo, il sindaco di Furnari invita e diffida i direttori generali dell’ARTA, dell’Assessorato all’Energia e il rappresentante legale del Comune di Mazzarà Sant’Andrea, ognuno per quanto di competenza, ai sensi dell’art. 2 comma 9 bis legge 241/90  a concludere il procedimento di chiusura e messa in sicurezza  della discarica, sostituendosi al soggetto gestore della discarica entro e non oltre giorni trenta dalla ricezione della presente anche mediante ove necessario emanazione di provvedimenti extra ordinem di  Commissariamento della TirrenoAmbiente spa, al fine di eliminare il protrarsi di pericoli attuali e concreti  per l’ambiente e la salute dei cittadini.