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L’archeologo Dott. Girolamo Sofia ha partecipato con un proprio pregevole intervento sulla figura di “Dioniso nelle necropoli siciliane” al XV Convegno di Studi sulla Sicilia Antica svoltosi a Caltanissetta lo scorso anno ed i cui Atti verranno pubblicati in questi giorni.

L’Associazione SiciliAntica il 16 marzo 2019 scelse come tema “Teatro, musica e danza nella Sicilia antica”. Da sempre obiettivo della stessa è l’affrontare il complesso mondo delle espressioni artistiche più significative delle popolazioni che abitarono la Sicilia dalla fondazione delle prime colonie greche all’età romana imperiale e ad analizzare riti, pratiche e componenti culturali e ideologiche profondamente legate a queste pratiche artistiche raffinate. Il Convegno di quest’anno a causa  delle limitazioni per l’emergenza Coronavirus è stato rinviato a settembre.

Abbiamo incontrato il Dott. Sofia, già curatore del Mast di Tripi e dell’Antiquarium di Francavilla di Sicilia e attuale Presidente del Consiglio Comunale di Novara di Sicilia, che sarà quindi presente con la propria relazione nel testo di nuova uscita sugli Atti del Convegno e gli abbiamo posto alcune domande.

Dott. Sofia, visto che la sua relazione al prestigioso convegno nisseno ha avuto come protagonista assoluto Dioniso, ci racconti che ruolo ha questa figura nella sfera dell’Aldilà?

Dioniso nell’immaginario collettivo greco è legato al mondo del vino, dell’ebrezza, della liberazione dei sensi, ma nel mondo dell’Aldilà assume un significato del tutto diverso e cioè Dio protettore delle beatitudini ultraterrene del defunto.

Cosa ha di nuovo questo suo studio nel panorama della ricerca archeologica in necropoli?

Le novità sono nei nuovi dati acquisiti negli ultimi anni. Noi archeologi nei contesti chiusi necropolari ci troviamo spesso di fronte la presenza di oggetti apparentemente senza significato ma realmente legati ad aspetti che sottendono dei culti molto particolari.

C’è un legame fra le necropoli di Lipari, Messina e Abakainon e la figura di Dioniso?

La domanda è molto interessante e la ringrazio poiché mi permette di evidenziare il fatto che è possibile individuare nelle tre necropoli da lei citate dei reperti particolari legati al mondo del teatro che sono riconducibili a Dioniso in qualità di Dio legato proprio al Teatro e come dicevo anche Dio protettore delle beatitudini ultraterrene del trapassato.

Cosa può dirci più specificatamente a tal proposito?

La presenza di questi oggetti, come mascherine teatrali, raffigurazioni vascolari con Dioniso festante vogliono proprio sottendere questo significato all’interno di ogni sepoltura dove tali oggetti vengono recuperati. E questa usanza cultuale, ad esempio nelle necropoli siciliane oggetto del mio studio, è riscontrabile non solo nel mondo greco coloniale ma anche nei centri ineigeni grecizzati.

È visibile la soddisfazione per questa sua nuova ricerca e viene spontaneo chiederle se ha una dedica particolare da fare per ciascuna sua pubblicazione scientifica?

Ovviamente dedico ogni mio lavoro alla memoria di mio padre che mi ha accompagnato in ogni momento della sua vita in tutte le mie attività di ricerca, inoltre dedico ogni mio lavoro a mio figlio Sebastiano affinché possa leggere dalle pagine del suo papà le origini del nostro passato nell’idea che la conoscenza della storia aiuta sicuramente a costruire un futuro migliore, come quello che auguro proprio a Sebastiano.

Ringraziamo il Dott. Sofia per questa intervista, con un finale nel quale oltre all’archeologo viene fuori  l’uomo, il figlio, il papà, una persona di grande umanità al quale vogliamo augurare i migliori successi professionali ed umani, consigliando a voi che ci leggete di acquistare i tanti e bellissimi libri di Girolamo Sofia, non ultimo quello che uscirà a breve sugli Atti del XV Convegno di Studi di Caltanissetta.