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Nell’ambito del Compito di realtà “Gli animali nelle novelle di Giovanni Verga” in onore dello scrittore siciliano nel Centenario della sua morte 1922-2022, il 29 aprile il presidente di Legambiente di Barcellona P. G., Carmelo Ceraolo, ha incontrato gli alunni delle classi I A e I B della Scuola Secondaria G. Verga, destinatari del progetto. 

L’obiettivo principale dell’incontro è stato quello di sensibilizzare gli studenti al rispetto nei confronti degli animali e ricordare loro che gli animali non sono stati creati per servire l’uomo, ma sono esseri viventi da rispettare!
Legambiente si occupa della tutela dell’ambiente in tutte le sue forme, non solo degli animali. Il cambiamento climatico, causato dall’inquinamento, probabilmente è il problema principale.

La temperatura media della Terra sta aumentando velocemente, e questo provoca grandi cambiamenti nel clima di ogni parte del mondo, causando la desertificazione, lo scioglimento dei ghiacci polari e l’innalzamento delle acque dei mari. Adattarsi a un cambiamento così grande non è facile per la flora e la fauna del nostro pianeta, infatti molte specie potrebbero estinguersi.  Anche gli esseri umani dovranno adattarsi al nuovo clima, troveranno difficoltà a reperire cibo e soprattutto acqua dolce, essenziale per la sopravvivenza.

Ma cosa si può fare? Ognuno di noi deve intraprendere un cammino che riguarda molti aspetti della propria vita. Intanto usare fonti di energia rinnovabili; consumare meno e meglio, in particolare, bisogna ridurre il consumo di carne e comunque scegliere quella proveniente da allevamenti locali, che hanno un impatto minore sull’ambiente; rendere le città verdi e solidali, passando a un tipo di “mobilità sostenibile”, spostandoci con biciclette, monopattini e mezzi elettrici, che hanno un impatto ambientale nullo o ridotto.

La gestione dei rifiuti rappresenta un serio problema. Il 70% del nostro pianeta è coperto di oceani e ogni anno vi finiscono dentro tonnellate di rifiuti. L’80% dei rifiuti nei mari proviene dal terreno. Ma perché i rifiuti finiscono in mare (soprattutto la plastica?)? Le cause dell’inquinamento sono, in particolare, le attività turistiche e ricreative che spesso portano all’abbandono dei rifiuti, nonché le attività industriali. Dalla terraferma i rifiuti finiscono in mare e causano danni ai suoi abitanti: una tartaruga può scambiare una busta di plastica trasparente per una medusa, oppure può rimanere incastrata.

Ma perché questo ci riguarda? E’ semplice, i rifiuti dopo un po’ di tempo si trasformano in piccoli pezzettini, che i pesci più piccoli mangiano, in seguito i pesci grandi mangiano quelli più piccoli, e poi avviene che noi peschiamo il pesce, che finisce sulle nostre tavole, quindi finiamo per mangiare quintali di plastica, senza saperlo. Cosa possiamo fare? Rispettiamo la regola delle quattro “Ri”: ridurre i rifiuti; riparare gli oggetti anziché buttarli; riusare gli oggetti in modo diverso (es. un vasetto come portapenne); riciclare tutto quello che si può riciclare. Questa si chiama economia circolare. Per esempio, se raccogliamo una mela e ce la mangiamo, rimane il torsolo, che non va buttato ma utilizzato per far crescere un melo. Anche il caffè in polvere può essere usato, come concime per piante o come fertilizzante.

L’incontro si è concluso con un’iniziativa solidale: la consegna al prof. Ceraolo di cibo in scatola per cani e gatti randagi.

Ringraziamo il presidente di Legambiente per aver accettato l’invito della prof.ssa Laura Lemmo Gallo e aver contribuito a rendere consapevoli gli alunni dell’importanza del rispetto dell’ambiente. Grazie anche alla prof.ssa Valentina Maiorana, socia Legambiente, che ha organizzato l’incontro e ai proff. Mariella Rossitto e Giuseppe Zanghì per il supporto tecnico.

di Morgana Andreotti
classe I B
Scuola Secondaria di Primo Grado “G. Verga”