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“Vite e scritture femminili”. Questo il titolo dell’ultima iniziativa, in ordine temporale, dell’Associazione “Frida Kahlo” nella città di Barcellona Pozzo di Gotto, che avrà inizio il prossimo 03 giugno 2017.

Dopo il successo del Corso di Formazione, patrocinato e validato da Chayn Italia oltre che accreditato dall’Ordine Professionale degli Assistenti Sociali della Regione Sicilia, dal titolo “Operatrice all’ascolto e all’accoglienza nei Centri Antiviolenza” e al quale hanno aderito ben 30 corsiste, l’associazione riapre le porte alla città con incontri pubblici.

In realtà, ricordiamo che l’attività principale di Frida Onlus è accogliere le donne che subiscono violenza di genere all’interno del proprio Centro Antiviolenza. Ciascuna donna accolta riceve un ascolto attivo e non giudicante, attraverso un rimando positivo del genere. Le operatrici all’ascolto e all’accoglienza del CAV di Barcellona Pozzo di Gotto organizzano, insieme alla donna e solo con il suo consenso, un progetto di fuoriuscita dalla violenza, partendo dalla conquista dell’autonomia personale, la ricostruzione della stima e della fiducia in se stessa. Bisogna ricordare che il Centro Antiviolenza di Frida Onlus può operare nel settore del sostegno e dell’aiuto alle donne vittime di violenza poiché l’équipe coinvolta ha maturato esperienza, competenza e soprattutto formazione specifiche in materia di violenza contro le donne. Tale impegno quotidiano vede coinvolta l’équipe di Frida Onlus almeno 5 giorni a settimana (ma in realtà spesso le turnazioni sono 7 giorni su 7), con ascolto telefonico 24h. L’équipe, composta da giovani operatrici all’ascolto (circa 10), dalla consulente psicologa (Francesca Porcino) e dalla consulente legale (Rosalba Lo Presti) è coordinata dall’assistente sociale dott.ssa Lucia Crisafulli, conosciuta ormai da anni sul territorio per l’equilibrio e la professionalità indiscutibilmente possedute.

Ricordiamo, tra le varie e altre attività all’esterno di Frida Onlus, anche quella legata all’istituzione di un Presidio di Non Una di Meno a Barcellona, con il quale la sede barcellonese della Rete Nazionale ha collaborato attivamente (chi non ha notato i cartelloni dello sciopero femminista dell’8 marzo affissi nei principali luoghi pubblici di Barcellona, come tribunale, ospedale e comune?).

Al nostro giornale, Frida Onlus ha voluto sottolineare che la violenza di genere “è un problema strutturale, non un fenomeno passeggero da attenzionare sulla scia delle notizie mediatiche”. “La violenza di genere – ci racconta un’operatrice all’ascolto e all’accoglienza – ha radici nella disparità tra i generi, nel patriarcato, nell’assenza di una reale educazione ai sentimenti che deve partire fin dalle giovanissime generazioni. Ed ecco perché è importante conoscere, studiare, approfondire, educarsi al rispetto dei generi, all’identità di ciascuna persona. E’ importante considerare la donna non come “il sesso debole”, ma come una persona che ha la sua insostituibile e incalpestabile dignità”. La donna deve poter stabilire – conclude l’operatrice – “il proprio spazio di vita, senza ruoli subalterni o eterodiretti, esattamente come viene permesso agli uomini senza che ciò sia una particolare concessione!”. Ecco perché Frida Onlus ritiene inderogabile l’attivazione di un lavoro culturale sul territorio.

“Vite e scritture femminili”, l’ultima iniziativa, è dunque un ciclo di sette seminari, ciascuno dei quali sarà dedicato a donne che hanno segnato la storia: Margaret Fuller, Sibilla Aleramo, Virginia Woolf, Frida Kahlo, Simone de Beauvoir, Yolanda Oreamuno e Sylvia Plath. In ogni incontro, Frida Onlus proverà ad attraversare le questioni femminili narrando la vita e le scritture di autrici, artiste, femministe e poetesse. E sarà partendo dal pensiero di ciascuna di loro che verrà condotto il laboratorio di scrittura creativa che permetterà alle partecipanti di attivare le proprie emozioni e i propri vissuti. Il programma si può trovare su www.centroantiviolenza.it, e sempre sul sito web indicato è possibile iscriversi con un modesto contributo pari a 10 euro per sostenere le attività del Centro (che non vive di finanziamenti pubblici, ma si autotassa ogni giorno…).

A conclusione, particolarmente interessante è stato l’incontro con la presidente, una donna fisicamente minuta, ma con una forza nella voce incredibile, uno sguardo sicuro, un’intenzione chiara e precisa, che ha fatto della sua storia, della sua capacità di riservare poche parole (ma quelle giuste!), il suo punto di forza.
Notevoli anche le parole con cui l’operatrice all’ascolto ci ha accompagnati alla porta e ci ha saluti. E con esse vorremmo concludere: “Per me non è la prima esperienza in un Centro Antiviolenza, ma di certo posso dire che è la prima volta che opero personalmente in un ambiente di autentica sorellanza, di collaborazione alla pari, di impegno e concentrazione sulle cose davvero importanti che riguardano le donne. Ogni giorno abbiamo così tante cose da fronteggiare insieme a loro, che mi vengono in mente le parole della nostra presidente – che come avrai notato preferisce operare silenziosamente che stare “davanti ai microfoni” – che per ogni parola silenziata all’esterno, abbiamo più tempo per costruire mille azioni con e per le donne”.
Ed è proprio così: entrare nella sede di Frida Onlus è respirare davvero sintonia, armonia, un lavoro indefesso, senza sosta a favore delle donne.