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“Chi è il Gatto? E chi la Volpe? E dove si trova il Campo dei miracoli?”, esordiscono così i consiglieri di opposizione, Renato Carlo Mangano, Linda Liotta, Sandro Gazia e Felice Scafidi, in merito alla recente nota del sindaco Francesco Ingrillì che certifica il dissesto finanziario dell’ente comunale, annunciando una nuova conferenza stampa sul tema.    

“In riscontro a quella del 04 giugno del mese corrente, a firma dei rappresentanti del personale dell’ente, in stato d’agitazione per il mancato pagamento di ben 4 mensilità, richiama alla memoria un “educativo” quanto attuale aforisma di Oscar Wilde:” A volte è meglio tacere… che aprir bocca e togliere ogni dubbio.”
Non ce ne voglia il sindaco Ingrillì, non è giustificabile il suo argomentare accademico, nel malcelato tentativo di ricercare improbabili giustificazioni al patologico grave stato di crisi finanziaria, prossimo al dissesto, del comune Paladino.
Ebbene, il nostro sindaco se per un verso richiama gli equilibri di bilancio, dall’altro, artatamente, ne ignora l’applicazione, non discrezionale, degli stessi nella struttura dei bilanci dell’ente. In buona sostanza, non possono ricercarsi le cause del disastro finanziario che l’attuale sindaco ha portato, anche, a compimento quello già ereditato dal suo predecessore, nonché cugino, nel fisiologico ritardo degli accrediti dei trasferimenti regionali e statali, peraltro interamente incassati dai comuni siciliani con riferimento a tutto il 2020. Non di meno, riguardo agli acconti per il 2021, giusta D.D.G. n. 109/Serv. 4, del 05.05.2021, a firma del Dirigente Generale, dott.ssa Margherita Rizza, la prima trimestralità è stata accreditata ai comuni siciliani nel trascorso mese di maggio.
Ad onore del vero, giova rammentare che il comune di Capo d’Orlando risulta essere beneficiario di trasferimenti regionali, a titolo di 1° acconto sui trasferimenti per l’anno 2021, avendo a riferimento l’importo della prima trimestralità 2020 assegnata con il DDG n. 374/2020, per l’ammontare di € 29.806,12, per effetto del seguente calcolo: € 99.353,74 x 30% = € 29.8026,12. E’ di tutta evidenza che i trasferimenti regionali, al netto del contributo di € 550.000,00 mensile, vincolato per i “contrattisti”, non supera l’ammontare di 400 mila euro annui.
Passando ai trasferimenti statali, “Fondo di solidarietà comunale e dati utili per la predisposizione del bilancio 2021” ci si imbatte in una situazione “Dantesca” da far tremare le vene e i polsi, se è vero come è vero che all’esito della lettura dei dati ufficiali forniti dal Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, al 24 giugno del mese corrente, l’Ente Locale Paladino risulta essere DEBITORE nei confronti dello Stato di ben oltre 425 mila euro!!! Non rimane che l’IMU a rimpinguare le casse comunali, ma, badate bene, il trasferimento delle relative risorse subisce una significativa trattenuta di oltre 1 milione e 445 mila euro, per effetto della quale le disponibilità dell’ente risultano essere, de plano, insufficienti a fare fronte alle spese correnti, stipendi e servizi locali indispensabili compresi!
Ed ancora, non può essere sottaciuta la circostanza che l’anticipazione di tesoreria non rimborsata al 31.12.2020 ammontava a ben € 5.481.533,32, con conseguenti oneri finanziari insostenibili per il bilancio dell’ente, trend questo pressoché costante negli ultimi 4 esercizi, il che evidenzia uno stato di disequilibrio strutturale e, per l’effetto, di un maggiore indebitamento essendo venuta meno la finalità per la quale è possibile il ricorso all’anticipazione di tesoreria per fare fronte, nel breve periodo, a momentanei deficienze di liquidità che metterebbero in pericolo l’erogazione dei servizi essenziali e, comunque di quelli che hanno regolare copertura di bilancio.
In difetto si avrebbe, verosimilmente si è avuta, una ingiustificata espansione della spesa, creando i presupposti per la creazione di nuovi debiti fuori bilancio.
A tale proposito sorge spontaneo l’interrogativo: i responsabili d’area sono certi che non vi siano debiti fuori bilancio da riconoscere e, quindi, da sottoporre all’esame del civico consesso per le conseguenziali determinazioni, senza escludere l’eventuale danno erariale? Si attende, quanto meno è auspicabile, visti i precedenti, risposta da chi di competenza!
É di solare evidenza che, il ricorso sistematico e smodato all’anticipazione di tesoreria da parte del comune di Capo d’Orlando, non rimborsato al 31 dicembre di ogni anno e nemmeno nell’arco temporale triennale del bilancio di previsione, denota come questo strumento finanziario sia stato, colpevolmente, utilizzato in modo più o meno subdolo, per ampliare la spesa dell’ente senza avere la necessaria copertura di bilancio e men che meno il mantenimento degli equilibri di bilancio.
E poi, garbo istituzionale vuole che il sindaco di una comunità fornisca agli amministrati notizie vere e non capziose, se è vero come è vero che ad oggi i trasferimenti regionali e statali, come già rappresentato, sono stati del tutto accreditati per l’anno 2020, ragion per cui non si giustificano gli oltre 5 milioni e 481 mila euro di omesso rimborso dell’anticipazione di tesoreria e, quel che più inquieta, il mancato pagamento degli stipendi al personale dipendente e non solo, che ad oggi sommano a ben 4 mensilità.
Se a tutto ciò si aggiunge che:
non più tardi di qualche giorno addietro, il fabbisogno finanziario dell’Ente, dati questi forniti dal sindaco Ingrillì e di seguito riportati, ammonterebbe ad oltre 4 milioni176 mila euro, così ripartito:
€ 1.174.301,16 “per il pagamento delle retribuzioni al personale dipendente e dei conseguenti oneri previdenziali per tre mesi” (diconsi tre mesi);
€ 2.213.761,26 “per l’espletamento dei servizi locali indispensabili”;
€ 787.959,85 “per il pagamento delle rate di mutui e di prestiti obbligazionari scadenti nel semestre in corso”;
che il Collegio dei Revisori dei Conti, con verbale n. 45 del 18.01.2021, dopo avere rappresentato la drammatica situazione economico-finanziaria del comune di Capo d’Orlando ha, tra l’altro, affermato:” Tenuto conto che il prospetto individua il debito complessivo dei cittadini di Capo d’Orlando nei confronti del Comune e considerato che da una indagine a campione risulta che il credito è vantato in prevalenza nei confronti degli esercenti attività commerciali e produttive, almeno fino al 2017, in prima approssimazione, se ne deduce il paradosso, che, ove la riscossione venisse effettivamente effettuata nel corso di due anni, l’economia della città letteralmente imploderebbe”,
il dado è tratto: Il comune di Capo d’Orlando è giunto ai titoli di coda! Non ha adeguata potenza finanziaria che gli consente di coprire il proprio fabbisogno finanziario, che si traduce nella impossibilità a pagare gli stipendi ai lavoratori dell’ente, i fornitori che erogano i servizi locali indispensabili e le rate dei mutui; in buona sostanza è in uno stato di disequilibrio strutturale che imporrebbe un improcrastinabile, serio e responsabile, piano di riequilibrio al fine di scongiurare il dissesto finanziario dell’Ente.
La domanda è d’obbligo: perché gli Uffici si ostinano a disattendere, colpevolmente, nonostante i reiterati inviti, anche, da parte del Collegio dei Revisori dei Conti, l’avvio della procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, così come normata dall’art. 243 bis del TUEL?
Cui prodest?
Attendiamo ancora la crescita dell’albero colmo di zecchini d’oro?”