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di Alfredo Anselmo.

Tutti a scuola da stamattina a Barcellona Pozzo di Gotto. Si riapre. Con mascherine da tenere per ore ed ore, cosa non proprio semplice soprattutto per i più piccoli, con insegnanti non proprio felici di tornare a ‘rischiare’ fra i banchi.

Ma poiché il mondo è bello perché è vario vi sono anche docenti che sono realmente favorevoli al ritorno alle ‘lezioni in presenza’, e non certo perché sfegatate fans della Ministra Azzolina, piuttosto in qualità di portatrici del concetto, condivisibile, che stare fisicamente in un’aula rappresenti il meglio per gli alunni, in modo particolare quelli della Primaria e della Secondaria di 1° grado, in sostanza elementari e medie.

La Didattica a Distanza è certamente più adeguata per le Superiori e comunque nel confronto nato in questi giorni fra “aperturisti” e “chiusuristi” delle scuole i primi sostengono che le aule sarebbero i luoghi più sicuri in ottica anti contagio per i ragazzi rispetto alle abitazioni private o peggio agli assembramenti che avvengono all’esterno. C’è poi quella fascia di genitori che hanno seri problemi a tenere i figli a casa per via del lavoro per cui non si strappano certo le vesti di dosso per questo ritorno sui banchi dei propri pargoli.

Dall’altra parte ecco invece quelli che sono contrari alla riapertura in questo momento: preferirebbero attendere, sono letteralmente terrorizzati per un possibile contagio dei figli, che prevedono si verificherà con certezza. Soprattutto questa fascia di barcellonesi non appena ha appreso della riapertura ha ritenuto responsabile di quest’ultima il sindaco Calabrò.

Il primo cittadino, a più riprese, ha avuto modo di sottolineare che lui personalmente le scuole non le avrebbe mai riaperte proprio nell’ottica della prevenzione, visto che anche bar e ristoranti sono attualmente chiusi in Sicilia. E allora perché riaprire le scuole? Ma non aveva il potere di farlo e si è dovuto adeguare alle decisioni del Governo e delle autorità sanitarie.

Ma Pinuccio Calabrò ha fatto di più, interloquendo con Usca e Asp che alla fine in buona sostanza hanno dichiarato che a Barcellona i positivi costituiscono lo 0,4 % della popolazione ed i casi critici, grazie a Dio, vicino allo 0%. I focolai emersi negli istituti sono stati domati, individuati i casi e curati, le scuole sanificate. Risultato: si doveva necessariamente riaprire, per cui il sindaco con senso dello Stato ha riaperto.

Oggi, lunedì 16 novembre 2020, il mondo della scuola barcellonese sarà nuovamente attivo. A tutti è richiesto grande senso di responsabilità. Innanzitutto ai genitori che devono fare attenzione ai propri figli, al fatto che se presentano sintomi non devono mandarli a scuola, a fare rispettare loro le norme elementari: mascherina, distanziamento fisico, igienizzazione mani, no assembramenti. Ovviamente fondamentale sarà il ruolo dei docenti e ovviamente degli alunni stessi.

Che Dio ce la mandi buona… ma già ci si chiede: fino a quando resisteranno le scuole prima di essere nuovamente fonte di contagi/focolai e richiudere? Arrivare a Natale sembra una previsione ottimistica,  a tratti irrealistica. In molti pensano addirittura che fra due settimane si debba richiudere tutto. Lo scopriremo solo vivendo… incrociamo le dita.