Condividi:

di Alfredo Anselmo.

Come passa il tempo… è arrivato un altro 2 giugno, una nuova Festa della Repubblica, in ricordo di quel referendum che pose fine ad un’epoca aprendone un’altra.

Repubblica e Costituzione. Due termini legati a doppio filo. Gli italiani e le italiane in quel giugno del 1946 votarono sia al Referendum che per l’Assemblea Costituente.

Il popolo italiano sceglieva il proprio futuro che è presente ancora oggi, infatti siamo in una Repubblica e la Costituzione del 1948 è la base, l’essenza del nostro Stato.

Pesi e contrappesi raffinatissimi, che probabilmente i “politicucoli” di questi tempi non riescono nemmeno a cogliere, muovendosi politicamente come elefanti in una cristalleria.

Repubblica vuol dire Forze Armate ma anche Crocerossine, Capo dello Stato ma anche Consigliere Comunale, Sindaci, Presidenti di Regione… Repubblica siamo tutti noi cittadini con i nostri diritti e doveri.

Oggi non vi sarà la tradizionale Parata Militare ai Fori Imperiali che alcuni vivono come un pugno nello stomaco mentre per altri è un orgoglio nazionale. Punti di vista.

Alle 9.00 in punto a Roma, in Piazza Venezia si terrà l’omaggio al Milite Ignoto all’Altare della Patria da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Ci volevano andare anche Salvini e Meloni, si erano prenotati per due orette dopo, poi qualcuno ha spiegato loro che non si trattava di andare a teatro o in una trattoria trasteverina, e che fare campagna elettorale anche in questa circostanza fosse un tanticchia ridicolo.

Oggi arriveranno a Roma le Frecce Tricolori, dopo aver toccato, a partire dal 25 aprile, tante città italiane, in particolare quelle più colpite dal Covid-19. Il Capo dello Stato alle 11.00 sarà a Codogno, presenza simbolica ma sentita nel luogo dove il Coronavirus italiano ebbe inizio.

Sono stati mesi pesanti, terribili, tragici, costellati da tanti morti, lutti, malattia, pianto. L’Italia ha pagato un prezzo altissimo, più di altri paesi “fratellastri”… Ha pagato in termini sanitari, continua a pagare, chissà per quanto tempo ancora, in termini economici.

Dal punto di vista sanitario la pandemia sembra ci stia lasciando (ci auguriamo tutti che non torni, anche se ci dicono che ad ottobre tornerà!), oggi è il Paese che lavora, che produce a preoccupare.

Questo 2 giugno 2020 ha un aspetto particolare, potremmo dire “storico”: rappresenta un Popolo che, con le proprie divisioni/differenziazioni, con il proprio individualismo, simbolicamente “svolta”… e allora oggi tutti insieme, sventolando fieri il Tricolore, diciamo: “VIVA L’ITALIA REPUBBLICANA!”