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Si continua nuovamente a scavare lungo il torrente Patrì, alla ricerca del corpo di un altro ‘morto ammazzato’ e scomparso dal 22 febbraio del 1993 per ‘lupara bianca’.

Le ricerche del povero macellaio, Giuseppe Italiano ucciso ad appena 22 anni, sono ripartite grazie alle indicazioni date da un nuovo collaboratore di giustizia, sperando che portino a dei risultati dopo il nulla di fatto del luglio del 2014. Si scava quindi nuovamente nel greto del fiume ribatezzato il ‘cimitero della mafia tirrenica’, i lavori sono ricominciati da ieri grazie all’intervento del corpo dei vigili del fuoco del distaccamento di Milazzo e i carabinieri dei Ros, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina e dal PM Vito Di Giorgio, si concentrano in contrada Cappellano e sono dirette dal medico legale , Prof. Giulio Di Mizio che ritrovò ed analizzò nel 2011 i corpi dei morti di lupara bianca per mano dei mafiosi affiliati al clan di Carmelo Bisognano.

La mafia tirrenica che dal 1970 fra guerre di cosche contrapposte e altro, ammazzava a ritmi incredibili, aveva un luogo preferenziale al fine di far scomparire le tracce delle proprie vittime è questo erano i costoni del Torrente Patrì, ‘inferno e cimitero’ di Cosa nostra locale.