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Un impegno su più fronti per promuovere la cultura del rispetto nelle scuole e contrastare la violenza di genere, è stato preso alla Prefettura Messina, dalle istituzioni della provincia.

E’ stato siglato, il 10 giugno, il protocollo d’intesa che disciplina i rapporti – nell’ambito della Provincia di Messina – tra la Prefettura, la Città Metropolitana, il Comune di Messina, il Tribunale per i Minorenni, la Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni, l’Università degli Studi, la Questura, il Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza, l’Azienda Sanitaria Provinciale, l’Ufficio Scolastico Provinciale, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”, l’Azienda Ospedaliera “Papardo”, l’IRCCS Centro Neurolesi Bonino Pulejo – Presidio Ospedaliero “Piemonte”, l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, l’Ordine degli Avvocati, la Consulta Provinciale degli Studenti, e, perchè competenti sul territorio messinese, l’Ordine degli Assistenti Sociali – Regione Sicilia di Palermo, l’Ordine degli Psicologi – Regione Sicilia di Palermo, il Garante Siciliano per l’Infanzia e l’Adolescenza di Palermo, il Centro per la Giustizia Minorile per la Sicilia di Palermo e il Compartimento di Polizia Postale e delle Comunicazioni per la Sicilia Orientale di Catania.

Il protocollo prescrive degli impegni reciproci, di cui l’Azienda Ospedaliera Papardo si fa promotrice, con riferimento all’educazione, formazione e contrasto ad alcuni fenomeni che interessano i giovani e l’ambiente scolastico. Un focus importante sul contrasto al bullismo nelle scuole e per il cyberbullismo. Il protocollo prevede diversi impegni per ogni attore coinvolto. Per l’Ospedale Papardo, da sempre impegnato in prima linea nell’assistenza alle vittime di violenza, grazie al Codice Rosa, è l’ennesimo traguardo inter-istituzionale nella fitta rete di contrasto alla violenza. 

Il Direttore Generale Mario Paino ha evidenziato “l’importanza di intensificare la rete della promozione della legalità, dell’educazione e della salute. La cultura del rispetto -ha detto- deve mettere insieme tutti gli attori coinvolti, dagli ospedali, agli operatori giudiziari financo le associazioni sul territorio e i volontari del settore.”