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Questione porto e rapporti con l’Autorità portuale hanno caratterizzato la seduta del Consiglio comunale dedicata poi alla discussione e approvazione della modifica del regolamento sulla tassa di soggiorno. Il “botta e risposta” tra il presidente Nastasi e il commissario dell’Autority De Simone sui lavori relativi la banchina XX Luglio, ha riaperto le polemiche dei mesi scorsi e già in apertura di seduta il presidente Gianfranco Nastasi ha comunicato alle forze politiche di aver deciso di richiedere all’ente messinese i verbali delle riunioni del Comitato portuale relativi all’ultimo quinquennio per fare il punto della situazione sugli interventi deliberati per il porto di Milazzo. Un’altra richiesta riguarda quella degli introiti ottenuti – sempre negli ultimi 5 anni – dall’Autorità portuale dal porto di Milazzo e il successivo reimpiego per interventi migliorativi dello scalo. In merito alla questione banchina, il presidente del Consiglio ha ricordato che il 31 dicembre 2016 doveva essere il termine di completamento e invece i lavori sono bloccati e non si sa ancora quando riprenderanno. Ha anche stigmatizzato la presenza del relitto dell’aliscafo Masaccio proprio all’ingresso dell’area portuale, “sicuramente un biglietto da visita tutt’altro che gradevole”.

Sulla replica dell’Autorità portuale è intervenuto anche il consigliere di minoranza, Pippo Midili. “La storia di questa banchina (XX Luglio) è lunga – ha esordito – e invito il presidente dell’autorità portuale ad evitare di fare intravedere la possibilità di ricorrere all’autorità giudiziaria. Lo faccia subito così capiamo davanti la magistratura cosa è accaduto. Nella nota di chiarimento si parla di problema tecnico. Ma qual è il problema tecnico? Il progetto dell’opera è stato sottoposto al vaglio del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici che lo ha licenziato positivamente e del parere favorevole della Conferenza Speciale dei Servizi voluta dalla Regione Sicilia che finanzia l’opera. In entrambi i casi si tratta di autorizzazioni rilasciate ben prima che sulla Gazzetta Ufficiale Italiana l’area interessata dai lavori venisse inclusa nell’Area SIN (sito di interesse nazionale). Piuttosto che indignarsi con il Presidente del Consiglio, l’Autorità portuale dica in maniera chiara cosa sta succedendo e per quale ragione”.

Il consigliere Alessio Andaloro invece è tornato sulla questione dell’accorpamento comunicando che ad Augusta è stato già presentato ricorso al Tar per evitare l’unione con Catania. “In altri luoghi della nostra regione dunque  – ha detto – si sta cercando di difendere l’autonomia della propria autorità portuale. Analoghe iniziative non ci sono a Milazzo dove ci si limita alle dichiarazioni. Allora l’ingresso nell’Autorità portuale fu accettato perché si auspicava un potenziamento del porto e quindi un ritorno per l’occupazione. Nulla di tutto questo è avvenuto e anzi il porto ha avuto un arretramento dal punto di vista sia funzionale che economico. Basta vedere cosa fanno gran parte delle maestranze dell’ex compagnia portuale Garibaldi. Sulla banchina XX Luglio credo che sia doveroso sapere esattamente cosa è accaduto e cosa sta accadendo visto che l’Autorità portuale nella propria nota non parla né di ripresa dei lavori, né di tempi di completamento”.

Anche il consigliere Antonio Foti ha ritenuto opportuno dare un contributo alla questione ricordando che “il consiglio comunale ha approvato due mozioni sulla portualità delle quali bisogna tener conto. Non sono molto d’accordo col porto regionale, ma valutare l’ipotesi di un accorpamento in ambito regionale credo sia il percorso da seguire”.