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“Le ultime dichiarazioni del senatore Matteo Salvini, segretario della Lega Prima gli Italiani, hanno destato parecchi turbamenti nell’agone politico. Ma riteniamo che la classe dirigente siciliana sia spesso stata inadeguata rispetto alle necessità reali del sistema siciliano. Lo abbiamo visto nella sanità così come per l’energia e il tema rifiuti. Non e’ solo un discorso di deresponsabilizzazione politico-istituzionale.
Se dovessimo basarci sull’ultima Relazione sulla Performance disponibile sul sito della Regione, relativa al 2018, che elenca una serie di obiettivi strategici con le relative percentuali di realizzazione, che nella stragrande maggioranza dei casi risultano completati, non dovremmo preoccuparci degli aumenti delle premialita’ per i dirigenti siciliani. In realtà le cose sono molto diverse e ce lo dicono gli studi fatti. La Sicilia in termini di risultati raggiunti a livello di amministrazione e’ ancora troppo indietro per pensare di poter condividere col resto del mondo eventuali vittorie. La verità è che la macchina si è impantanata più volte, per la poca capacità politica di trovare sintesi su grandi temi ma anche perché chi dovrebbe filtrare le decisioni e attuarle, non è stato capace come avrebbe dovuto. E sui processi di autovalutazione si sono innescati meccanismi di autotutela tipici delle “caste” di cui spesso sentiamo parlare. Ha fatto bene Salvini a parlare di inadempienze e incapacità burocratiche. Noi stessi, nella nostra azione legislativa, abbiamo dovuto lottare anni per vedere attuate misure importanti e condivise dal Parlamento siciliano. Che si tratti di cattiva efficienza, di lentezza o di poca adeguatezza rispetto ai nuovi standard europei, il risultato si commenta da solo. Le risposte dell’Assessore Baglieri ci stupiscono. Da un’attenta accademica non si può solamente amplificare l’eco del muro di gomma sui Palazzi della Regione. Il sistema non funziona e qualche autocritica è segno di maturità politica non di scarico di responsabilità.”

Così i deputati il gruppo all’Ars di Prima l’Italia Antonio Catalfamo (capogruppo), Maria Anna Caronia, Vincenzo Figuccia, Orazio Ragusa, Giovanni Cafeo, Carmelo Pullara, Luca Sammartino.