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Ė approdata in consiglio comunale la vicenda relativa alla realizzazione di un impianto di telecomunicazioni nella zona retrostante la scuola primaria di Cattafi.

Il civico consesso filippese si è riunito ieri sera in adunanza pubblica, su richiesta avanzata dalla minoranza consiliare.

Dopo l’assemblea, svoltasi domenica 7 aprile in via Anna Frank, nella frazione filippese, in cui il sindaco Gianni Pino e il vice sindaco Valentino Colosi hanno fatto chiarezza sulla vicenda, il dibattito si è spostato in aula.

Ad introdurre i lavori è stato il Presidente del Consiglio Comunale Gabriele Saporita, che dopo aver riepilogato l’unico punto all’ordine del giorno, ha concesso la parola al capogruppo della minoranza consiliare, Carmelo Capone, e successivamente al responsabile dell’Area gestione territorio, ingegnere Pietro Varacalli, che ha sinteticamente ripercorso l’iter che ha condotto la società Inwit, il 27 marzo scorso, ad iniziare i lavori per la realizzazione dell’antenna di telefonia Mobile con tecnologia 5G, nel centro abitato della frazione filippese.

Questi i fatti: Il 27 gennaio 2023 la società Inwit (Infrastrutture Wireless Italiane spa) ha trasmesso al Comune di San Filippo del Mela l’istanza unica per la realizzazione di una stazione radio base per la rete di telefonia mobile del gestore Vodafone Italia spa nella via Mascagni della frazione di Cattafi, in terreni di proprietà privata; contestualmente al parere tecnico reso dall’Arpa Sicilia, il Comune di San Filippo del Mela ha trasmesso alla ditta la comunicazione di avvio del procedimento finalizzato all’annullamento dell’istanza, che si è concluso il 5 aprile 2023 con il provvedimento finale di diniego. In tale provvedimento si richiamano alcune previsioni del vigente Regolamento comunale per l’installazione e l’esercizio degli impianti per la telefonia mobile e per le trasmissioni in standard dvb-h, in particolare l’art. 8 lett. g) “Divieti e limitazioni di installazione degli impianti”, che prescrive tale divieto a meno di 200 metri da strutture sanitarie, scolastiche e altri siti sensibili; Ciononostante, il Tar di Catania, adito dalla società che ha chiesto l’annullamento del provvedimento di diniego, ha accolto parzialmente il ricorso, annullando l’art. 8 lett. g) del Regolamento comunale e il provvedimento stesso. Il Tribunale Amministrativo Regionale, nello specifico, avrebbe ritenuto la norma troppo generica. Il 25 marzo di quest’anno la società Inwit ha comunicato al Comune l’inizio dei lavori, che è avvenuto in data 27 marzo 2024.

“Con il legale incaricato, avv. Barbaro- ha dichiarato l’ingegnere Varacalli nel suo intervento – stiamo valutando l’opportunità di un eventuale provvedimento di annullamento dell’inizio lavori”.

Un importante contributo è stato offerto dal dott. De Domenico, perito di parte incaricato dal Comune nel corso del giudizio dinanzi al Tar, per l’individuazione di siti alternativi. Il tecnico ha riferito in aula che lo studio dei patterns di propagazione da lui effettuati avrebbero dato esito positivo, rivelando, dati alla mano, la concreta possibilità di collocare l’impianto in un altro sito altrettanto idoneo.

Durante la seduta hanno preso la parola cittadini, rappresentanti di associazioni ambientali e esponenti di gruppi politici. Il dibattito, a tratti intenso, si è incentrato principalmente sulle tempistiche di una eventuale interlocuzione con la società interessata ad eseguire i lavori, che a detta della minoranza consiliare si sarebbe dovuta avviare in prima battuta, in alternativa al provvedimento di diniego. Risoluta, in tal senso, la risposta dell’amministrazione, che ha rivendicato invece la legittimità ed opportunità del percorso amministrativo prescelto, quale unica via effettivamente percorribile.

“Gli uffici tecnico e degli affari generali hanno fatto quanto possibile per scongiurare la realizzazione dell’impianto.” Per il sindaco Gianni Pino la tutela della salute dei cittadini resta il bene primario da tutelare, e per farlo il comune si impegnerà al massimo. “Ci muoviamo – ha aggiunto Pino – in un contesto normativo che consente tali installazioni, tuttavia faremo quanto necessario per sbloccare la situazione, abbiamo gli argomenti per farlo. Non ci fermeremo qui, poiché predisporremo in tutti i siti sensibili l’installazione di centraline per il monitoraggio costante delle emissioni di onde elettromagnetiche”.