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Ha preso il via il tanto atteso (e discusso) Festival di Sanremo 2020, giunto quest’anno alla 70 edizione, il Sanremo di Amadeus, ma anche di Fiorello che è stato molto presente ed incisivo. Emozioni e anche stupore in questa prima serata. 

Ma andiamo con ordine: intanto si sono esibiti 12 big e 4 giovani e ci sono già i primi risultati. La classifica provvisoria vede sul podio Le Vibrazioni seguiti da Elodie e da Diodato. E proprio il delicato cantautore ci è sembrato la cosa più bella della serata d’esordio: bel testo, bella interpretazione, per noi meriterebbe di giocarsi la vittoria, vedremo nelle sere successive come andrà a finire. Riguardo i “giovani” sono passati Tecla Insolia e Leo Gasmann ed era prevedibile, canzoni più orecchiabili le loro rispetto a quelle degli Eugenio in Via di Gioia e di Fadi.

La serata si era aperta con Fiorello vestito da prete con l’abito di originale di Don Matteo, e vedremo se gli ascolti saranno soddisfacenti. Elegante anche se un po’ retrò la scenografia, sciolto Amadeus molto belle le due “vallette” che hanno confermato che “oltre le gambe c’è di più” con due monologhi, dedicato alla nonna presente in prima fila quello di Diletta Leotta e sulla figura delle donne quello che ha commosso di Rula Jebreal. Prova superata per entrambe.

Quindi i 12 cantanti in gara fra i quali non si può non citare una Rita Pavone attesissima e che ha sorpreso positivamente con un brano pop rock di grande energia ed il vero e proprio show di Achille Lauro che in queste ore sta facendo discutere fra sdegno e osanna per la sua mise, “ensamble custom made, body e shorts in strass nude” firmato Gucci. Immortali Al Bano e Romina che hanno infiammato l’Ariston e scontato il successo di Tiziano Ferro che ha cantato ben quattro brani emozionando e commuovendosi fino alle lacrime nell’interpretare “Almeno tu nell’universo” di Mia Martini con lo straordinario testo di Bruno Lauzi.  Gessica Notaro e Antonio Maggio hanno interpretato “La faccia e il cuore”, un brano di Ermal Meta.

 

LE PAGELLE DEI BIG

Irene Grandi 

Finalmente io (6.5)

Irene Grandi canta con eleganza e grinta il pezzo di Vasco e Curreri, un pop rock non male. Brava.

Marco Masini

Il confronto (7.5)

Una canzone che non arriva subito ma questo è un pregio… Masini ha scritto un brano di qualità, complimenti.

Rita Pavone 

Niente (resilienza 74) (7)

Sorprendente nel suo pezzo trascinante. La voce c’è, grinta ed energia da vendere, chapeau.

Achille Lauro

Me ne frego (7)

Spettacolo nello spettacolo (discutibile) ma comunque un colpo di teatro che ha scatenato il dibattito è lui… ha già vinto.

Diodato 

Fai rumore (8.5)

Ha classe il cantautore siciliano, e questo brano delicato e intenso lo dimostra. Semplicemente bravo.

Le Vibrazioni

Dov’è (7)

Canzone non proprio modernissima ma che spicca per la magistrale interpretazione di Sarcina e per la bella idea scenica.

Anastasio 

Rosso di rabbia (7)

Gran bel testo in questo pezzo rock e rap, che Anastasio interpreta alla grande, può risultare ostico ma verrà capito alla distanza.

Elodie

Andromeda (6.5)

Questa è sicuramente la canzone più contemporanea fra tutte, ci ricorda il vincitore dello scorso anno ed infatti Mahmood è fra gli autori. Da podio.

Bugo e Morgan

Sincero (6.5)

Pezzo elettropop molto gradevole, una coppia che si mescola bene.

Alberto Urso

Il sole a est (6.5)

La canzone forse più tradizionale dell’intero festival, la voce c’è però… tutto troppo scontato. Ci aspettavamo di più.

Riki

Lo sappiamo entrambi (6)

Senza infamia e senza lode, ci è sembrato un brano impalpabile nonostante la  buona presenza scenica.

Raphael Gualazzi 

Carioca (6.5)

Un tocco di vivacità che non guasta, la canzone sarà sicuramente fra le più passate in radio.