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“La prima volta non si scorda mai. Non avrei potuto chiedere di meglio per il mio debutto da regista. Sono stato accompagnato da un cast di persone eccezionali, uniche come ogni artista dovrebbe essere e da un pubblico entusiasta. Siamo stati davanti ad un pubblico esigente composto perlopiù da giovani ed amanti del teatro le cui aspettative erano molto alte. La loro commozione ed i loro applausi hanno ripagato i mesi di duro lavoro. Dopo questo pieno di belle emozioni, però, vorrei citare uno dei miei personaggi; “La sai una cosa? Io ho ancora fame.” “Una giornata pesante” è soltanto l’inizio di un cammino, lo sento. Ringrazio tutti coloro che sono venuti a vederci e spero che vorranno continuare a seguirci nei nostri lavori futuri. Mi aspetto grandi cose dalla neonata compagnia delle Perle di Vetro. E da me stesso Da me stesso le esigo.” – commenta così il regista Davide Colnaghi, nonché Presidente dell’Associazione Perle di Vetro all’indomani dell’indiscusso successo del debutto.
Non è bastato il doppio sold out per il fuori programma della stagione teatrale ai Magazzini del Sale di Messina, ma sono stati soprattutto gli occhi lucidi degli spettatori, l’attenzione altissima durante lo spettacolo e gli applausi finali a dimostrare che “Una giornata pesante” è stata un’esperienza emozionante più che un semplice spettacolo.
Ancora emozionato e poco lucido è invece il narratore Leonardo Mercadante che racconta la sua esperienza, senza incappare in non poche difficoltà. “Non so come commentare, perchè a volte è così banale che si può sembrare saccenti o presuntuosi, ma in realtà noi ci abbiamo solo provato e ci siamo riusciti. Abbiamo portato a termine un lavoro di ricerca e sensibilità che, credo, ci porteremo dietro per sempre. Si tratta di un argomento, quale quello della detenzione, davvero molto delicato. Il mondo nei confronti dei detenuti ha delle riserve, loro sono i colpevoli, gli scarti, senza considerare che anche chi è a piede libero non sempre è il meglio della società. Alla difficoltà del tema scelto si è unita, poi, la volontà di parlare della Commedia Dantesca. Questo è difficile farlo senza essere pomposi e magniloquenti, ma ci abbiamo provato mettendoci tutta la buona volontà che ci contraddistingue. Ringrazio tutti coloro che ci hanno dato fiducia, nonostante sia stato il nostro primo lavoro e sappiamo quanto sia difficile fidarsi di uno sconosciuto. Siamo davvero felici di aver regalato emozioni, intaccando la superficie di un argomento che è eterno come sono eterni i concetti di colpa e redenzione. Credo e spero che ci siano altre occasioni, durante la mia carriera artistica, che mi permettano di trattare ancora questi argomenti a me tanto cari, quanto ostici. Grazie, ancora grazie!”
Emozionati e felici come Davide e Leonardo sono i componenti di tutto il cast, quali: Mario Sturniolo (funzionario pedagogico giuridico), Chiara Peritore (Francesca), Claudio Colnaghi (Conte Ugolino) e Jeff Anderson (Ulisse) che hanno saputo regalare ai presenti numerosi spunti di riflessione sul’esistenza umana, facendosi ampiamente apprezzare per le loro doti e la loro bravura. I giovanissimi sono riusciti a rendere palpabile l’esperienza della Divina Commedia, contestualizzandola in uno degli ambienti più tristi che fanno parte del nostro mondo: il carcere. Francesca, Ulisse ed il Conte Ugolino non sono che archetipi, personaggi che possono trovare il loro posto ovunque; anche, ad esempio, in un carcere dove poter raccontare le loro storie ad un funzionario pedagogico giuridico. L’asse tra passato e presente è tenuto vivo da un narratore che, all’interno dello spettacolo, recita stralci dei Canti originali, riuscendo a fare appassionare tutti i presenti.