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Un azione concreta a sostegno di un settore in ginocchio nella città delle Terme e dei vivai, che coinvolge anche altre aziende ed attività del comprensorio. Da qui la petizione dei consiglieri comunali del Comune di Terme Vigliatore Emanuela Ferrara, Fabio Valenti e Francesco Canduci, riuniti nel gruppo “Moderati con l’Onorevole Tommaso Calderone”.

“Oggi più che mai per risolvere l’emergenza Coronavirus, dando loro sostegno in un momento di grande difficoltà per le attività produttive e con particolare riferimento al settore florovivaistico, fortemente danneggiato dal diffondersi della pandemia in un periodo strategico per la vendita di fiori e piante, lanciano una petizione indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri Prof. Giuseppe Conte e al Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova con le misure da adottare a tutela del settore. Servono risposte celeri, concrete e realmente necessarie che producano effetti immediati”.

Ecco il forte appello dei consiglieri con le proposte sulle misure da adottare in maniera urgente: “La preoccupante diffusione della pandemia da CoVid-19, oltre a cambiare le abitudini quotidiane della vita di ciascuno di noi, sta letteralmente affossando l’intera economia nazionale, gettando il Paese in uno dei momenti più bui della sua storia repubblicana e vanificando nel giro di un breve lasso di tempo gli sforzi e i sacrifici prodotti per anni dai titolari di impresa, i veri fautori del Made in Italy nel mondo.
Sappiamo bene che in questo momento di emergenza la prerogativa è, e non può essere altrimenti, la tutela della salute pubblica e per tale ragione condividiamo le misure stringenti adottate, consapevoli che rappresentano attualmente l’unica arma valida per il contenimento del Coronavirus. Il rispetto delle regole, con senso di responsabilità, siamo certi che contribuirà a limitare l’aggravarsi di una situazione emergenziale, già preoccupante, che vede impegnati attivamente medici, infermieri, operatori sanitari, che stanno mettendo a repentaglio la loro stessa vita per salvare quelle di altri connazionali e verso i quali vogliamo mostrare immensa gratitudine. Rivolgiamo un pensiero ai familiari dei defunti a causa del CoVid-19, costretti a morire soli, senza nessuno al proprio fianco, su un letto di ospedale, lontani dai propri affetti e dai propri cari.
Noi però oggi ci troviamo a fronteggiare, contestualmente, un’altra emergenza dalle conseguenze altrettanto drammatiche ovvero il collasso delle imprese impossibilitate alle vendita dei loro beni e/o servizi, costretti alla temporanea chiusura dell’esercizio, nel rispetto di quanto stabilito dai decreti che si sono susseguiti nell’ultimo mese, ma anche delle aziende che, pur potendo continuare la loro attività lavorativa, vedono azzerati i loro introiti per un mercato che si è arrestato a seguito della diffusione della pandemia e dell’applicazione delle misure restrittive.
E’ il caso delle aziende florovivaistiche, che si distinguono nel panorama agricolo nazionale per la complessità delle loro produzioni, la cui vendita si concentra nel periodo primaverile, durante il quale si registra almeno l’80% del fatturato aziendale, che si traduce in un valore complessivo del settore pari a 2,54 miliardi di euro, per un totale di 27000 aziende su tutto il territorio nazionale che quotidianamente danno lavoro a 100000 addetti, manodopera specializzata. Sulla scorta di questi numeri possiamo certamente affermare che il florovivaismo è un settore centrale dell’economia nazionale. Ancor di più, il florovivaismo risulta strategico per l’economia Siciliana, in particolare lungo la costa tirrenica Nord-Orientale, dove tra i Comuni di Barcellona Pozzo di Gotto, Milazzo, Terme Vigliatore, Furnari, Falcone, Mazzarrà Sant’Andrea, Rodì Milici ,su una superficie di circa 500 Ha, si sviluppano le produzioni di fiori e piante ornamentali in pieno campo, fiori e piante ornamentali in serra e vivai fruttiferi, commercializzati in tutto il mondo, garantendo un notevole e significativo introito anche per il settore dei trasporti, anch’esso rallentato dallo stato di emergenza.
Possiamo affermare, senza tanti giri di parole, che le aziende florovivaistiche sono ad un passo dal baratro. Nonostante abbiano affrontato caparbiamente tutte le sfide che negli anni si sono presentate, come quelle legate alla diffusione delle malattie da quarantena per le piante, oggi molte di queste aziende rischiano la chiusura definitiva della loro attività, rischiano di “gettare alle ortiche” anni di duro lavoro, sudore, sacrificio, lasciando senza un impiego migliaia di lavoratori, che sono al contempo genitori, uomini e donne che danno l’anima al fianco del loro datore di lavoro per ottenere un prodotto di eccellenza che non eguali nel mondo, grazie anche alla collaborazione e all’assistenza di agronomi, agrotecnici e periti agrari che in questi giorni ascoltano le reali esigenze dei titolari, nel tentativo di dar loro un aiuto concreto come si è soliti fare per portare avanti nel migliore dei modi la produzione aziendale, secondo le esigenze del mercato.
La deperibilità di molte produzioni e l’impossibilità di prolungare il loro ciclo, né comporterà inevitabilmente la distruzione a cui si aggiungeranno i costi per lo smaltimento. Apprezziamo le parole del Ministro Teresa Bellanova che, riconoscendo il valore del florovivaismo italiano, ha assicurato che la situazione del settore è oggetto di massima attenzione e cura, così come riconosciamo gli sforzi sin qui fatti dal governo in un momento tanto difficile.
Adesso però occorrono misure specifiche per il florovivaismo e alla luce di quanto sopra esposto chiediamo quanto segue:
1. Celere adozione delle misure per il settore agricolo previste nel D.L. del 17 Marzo 2020 n. 18 – DECRETO “CURA ITALIA”
2. Attivazione dello stato di calamità naturale per il risarcimento dei danni
3. Immediata istituzione di un fondo specifico per il florovivaismo, che consenta l’accesso al credito secondo una procedura a sportello sulla base del danno subito, mediante la concessione di mutui a tasso zero
4. Posticipazione di un anno delle scadenze dei mutui contratti con le banche per l’acquisto di terreni, strutture e attrezzature destinate all’attività agricola
5. Posticipazione di un anno di tutte le scadenze tributarie per tutte le aziende florovivaistiche, senza limiti di fatturato
6. Sostegno alle famiglie dei dipendenti impiegati nel settore florovivaistico per tutta la durata dell’emergenza Coronavirus
7. Proroga dei termini di scadenza degli assegni, evitando il protesto del titolo di credito
8. Promozione gratuita del settore florovivaistico per incentivarne la rapida ripartenza al termine dello stato di emergenza
Il nostro è grido di aiuto e siamo certi che verrà posta tutta l’attenzione necessaria alle richieste presentate, al fine di contribuire, con i tutti i mezzi a disposizione, alla tutela del settore e delle famiglie in esso impiegate”.