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Sono ripartiti da circa una settimana, le attività delle associazioni sportive, palestre e scuole di danza in tutta Italia ed anche nel nostro comprensorio, incluso la cittadina termense, tutte realtà che hanno sofferto molto il blocco totale per via dell’emergenza sanitaria. Settore attenzionato, con tutte le sue problematiche annesse, specie nella città dell Terme dal consigliere di ‘Volare Alto’ Stella Giunta.

Durante la penultima seduta di Consiglio Comunale, la Giunta ha voluto mettere in evidenza e sensibilizzare la problematica delle attività e associazioni  sportive dilettantistiche del territorio.
“Premettiamo che l’associazionismo sportivo a Terme Vigliatore, attraverso soprattutto danza, fitness e vari sport porta un movimento di utenza che, sottostimato, arriva ad oltre 1000 persone nel comprensorio, di  cui una parte cittadini di Terme Vigliatore, e una parte proveniente da paesi limitrofi. Si aggiunge a ciò l’organizzazione di eventi nel territorio, a carico spesso delle associazioni stesse, che portano altissime  presenze soprattutto nella stagione estiva.
Attività e associazioni producono oltre ad un indotto economico, anche il miglioramento delle condizioni di salute psico-fisica della popolazione a costi mensili molto bassi per l’utenza e senza  scopo di lucro per principio statuario delle attività.

Purtroppo l’emergenza COVID-19 li ha costretti a mettere in primis in sicurezza i loro soci chiudendo le attività anche prima dei decreti nei primi giorni del mese di Marzo 2020.
Quelli che avevano contratti di affitto con soggetti pubblici si sono visti azzerare i canoni delle  strutture. Moltissime attività hanno invece dei contratti con soggetti privati  che spesso per profitto non vogliono sospendere e ridurre i canoni di prestazione. Teniamo presente che alcune delle  associazioni svolgono attività in locali che hanno destinazione d’uso non commerciale e quindi i locatori  non hanno nemmeno grossi oneri in termini di tasse.
Siamo a conoscenza che tale problematica è già stata discussa anche nelle sedi del parlamento Italiano, ma  gli iter parlamentari sono molto lunghi e non aiutano, aggiungiamo che per questo motivo molti enti  territoriali hanno tenuto conto di questa problematica ed hanno già provato a sensibilizzare in maniera  informale i locatori e a mediare delle forme risolutive. Anche la giurisprudenza viene incontro al problema, con ben quattro articoli del codice civile: art.1218  (non responsabilità nel ritardo della prestazione a causa dell’impossibilità non imputabile al debitore), 1256  (impossibilità sopravvenuta), 1258 e 1464 (riduzione della prestazione per prestazione parzialmente  impossibile) applicabile a vista dei giuristi a tale situazione.
Al momento le decisioni sono ricadute alla discrezione dei locatori che in alcuni casi non hanno  voluto trovare delle forme momentanee per mediare una soluzione consona che permetta di non far “morire” le attività e associazioni in questo momento di crisi in cui le entrate sono ormai ridotte a zero.
A tal proposito chiedo di trovare una formula che possa sensibilizzare i  locatori del nostro territorio non solo a sospendere i canoni dell’affitto ma anche a rimodulare i prezzi dei canoni impostandoli ad un valore compreso tra il 30% e il 50% tenendo conto che molte associazioni anche nella fase di ripresa non potranno supportare un debito molto alto presumendo che le attività  riprenderanno per ultime e con una ripresa molto lenta e difficoltosa.
Nessun onere previsto per il Comune stesso ed è per questo che confido nella riuscita di una mediazione che possa concludersi con una soluzione dignitosa per entrambe le parti, locatori e affittuari. A conferma di ciò è presente, tra le misure per lo sport il decreto rilancio, nella specifica dell’Art. 216 comma 3, per le disposizioni in tema di impianti sportivi.”.