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E’ di giovedì scorso la notizia che la Citta’ Metropolitana di Messina ha emesso un parere negativo contro l’inceneritore del Mela nell’ambito della Valutazione di Impatto Ambientale, procedura con la quale si decidera’ se l’inceneritore potra’ essere realizzato o meno.

Si tratterebbe del primo atto concreto effettuato da uno degli ente locali coinvolti nella procedura (gli altri sono la Regione ed il Comune di San Filippo del Mela) per scongiurare l’inceneritore del Mela.

“Com’era prevedibile, – scrivono in una nota i rappresentanti del ‘Comitato No Inceneritore’ – la notizia ha suscitato vivaci reazioni di plauso tra i cittadini della valle del Mela, ma anche un certo nervosismo da parte di coloro a cui, chissà perchè, quel parere non è piaciuto.

Ad esempio l’articolo di Giovanni Passalacqua “Accorinti e l’inceneritore: ambientalismo o populismo?”, apparso su “tempostretto”, sostiene che quel parere si sarebbe “rivelato inutile”.

La tesi di Passalacqua, come vedremo smentita dal Ministero dell’Ambiente, è che il parere negativo sarebbe stato inviato al Gruppo Istruttore AIA, quella mattina riunito in Conferenza dei servizi, e non all’Autorita’ competente sulla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), sebbene fosse intestato a quest’ultima.

Per capire i termini del problema bisogna avere chiari i compiti delle procedure di VIA e AIA.

Con la VIA si decide sulla realizzazione o meno dell’impianto. Con l’AIA invece vengono stabilite le prescrizioni che andranno rispettate durante l’esercizio dell’impianto.

Come viene chiarito sul portale del Ministero dell’Ambiente, “nel caso di progetti sottoposti sia a VIA che ad Autorizzazione Integrata Ambientale in ambito statale è previsto che il provvedimento di VIA fa luogo dell’Autorizzazione Ambientale Integrata. Le attività istruttorie relative all’AIA …risultano quindi opportunamente integrate e coordinate nell’ambito della procedura di VIA”.

In altre parole, in caso di provvedimento congiunto VIA-AIA, come in questo caso, l’unica funzione autorizzatoria spetta alla VIA, mentre l’istruttoria AIA viene assorbita all’interno della procedura di VIA.

Chiaramente, le prescrizioni stabilite con l’istruttoria AIA saranno applicate solo se la VIA avra’ esito favorevole e l’impianto verra’ realizzato. Viceversa, se la VIA dovesse avere esito negativo, come da noi auspicato, le prescrizioni stabilite in sede AIA sarebbero ovviamente inutili.

L’articolo apparso su tempostretto farebbe intendere che la VIA riguardi una seconda fase della procedura, successiva alla Istruttoria AIA. Pertanto il Sindaco metropolitano Accorinti avrebbe inviato troppo presto un parere che invece sara’ attinente ad una fase successiva, quando, secondo Passalacqua, i giochi potrebbero essere “gia’ fatti”.

Nulla di piu’ lontano dal vero. La procedura VIA e’ iniziata il 22/09/2015 e da allora, nell’ambito di tale procedura, sono state prodotte centinaia di pagine di osservazioni da parte di piu’ di 40 soggetti diversi, due integrazioni da parte del proponente, un parere negativo (vincolante) da parte del Ministero dei beni culturali, emesso per la prima volta il 3/12/2015 e recentemente confermato (il 23/3/2017).

Tutto questo è consultabile pubblicamente sul portale del Ministero dell’Ambiente, nella sezione dedicata alla VIA sul progetto in questione [2].

Il parere della Citta’ Metropolitana di Messina sarebbe quindi il secondo parere emesso nell’ambito della VIA da parte di un’amministrazione coinvolta nella procedura.

Tale parere non e’ stato affatto inviato troppo presto, anzi. L’art. 25, comma 3, del Codice dell’ambiente prevede che “le amministrazioni rendono le proprie determinazioni entro sessanta giorni dalla presentazione dell’istanza”. Per fortuna sentenze della Cassazione hanno stabilito che non si tratta di termini perentori, per cui il parere della Citta’ metropolitana e’ perfettamente valido. Ad ogni modo non si tratta certamente di un parere emesso troppo presto, bensì di un parere emesso all’interno di una procedura gia’ da tempo avviata e che potrebbe essere decisivo.

Ad oggi il Sindaco Metropolitano non poteva fare di meglio per scongiurare l’inceneritore. Altro che parere inutile. Ad esser pignoli avrebbe potuto farlo prima, ma meglio tardi che mai. Per fortuna la VIA e’ ancora in corso e i giochi sono ben lungi dall’essere “gia’ fatti”.

Per quanto riguarda il presunto errore nell’invio del parere alla Conferenza AIA piuttosto che alla Commissione VIA, la tesi di Passalacqua non trova conferma da parte del Ministero dell’Ambiente. Infatti, a seguito di un colloquio telefonico con l’ufficio che segue la procedura VIA ci è stata confermata la ricezione del parere della Città Metropolitana, che dovrebbe essere pubblicato online entro giovedì.

Ad ogni modo, quand’anche, per assurdo, fosse vero che il parere sia stato inviato per errore ad un indirizzo piuttosto che ad un altro, basterebbe ovviare semplicemente inoltrando il parere all’indirizzo corretto. In ogni caso un errore del genere non potrebbe affatto giustificare l’epiteto di populismo lanciato da Passalacqua, perche’ il parere in questione costituisce un importantissimo atto concreto che segna, finalmente, il passaggio dalle parole ai fatti nella battaglia contro l’inceneritore, almeno da parte della Città metropolitana.

Populisti semmai sono quegli amministratori che a parole dicono di essere contrari all’inceneritore, ma che atti concreti ed efficaci per scongiurarlo non ne fanno.

Peraltro tale insinuazione, oltre ad essere del tutto ingiustificata, finisce per fare il gioco di quegli amministratori che ancora giocano a fare i “Ponzio Pilato”, aspettando da piu’ di un anno e mezzo la convocazione ad una apposita Conferenza dei servizi per esprimere un parere che invece potrebbero benissimo inviare facilmente con una PEC.

Pertanto confermiamo la correttezza e l’importanza dell’iniziativa del Sindaco Accorinti e rinnoviamo il nostro invito all’Amministrazione Comunale di San Filippo del Mela ed alla Regione Siciliana a fare altrettanto, inviando al piu’ presto un proprio parere negativo dell’ambito della VIA.

Quanto alla prossima Conferenza dei servizi AIA, invitiamo le amministrazioni convocate a far propria la nostra richiesta di includere nelle prescrizioni i requisiti richiesti dal Piano regionale dei rifiuti (par.fo 4.4.2), quattro dei quali non vengono rispettati dal progetto di A2A”.